Rimini. «Sì, ho sparato io a Makha, non volevo ucciderlo ma solo che non mi seguisse»

Rimini. «Sì, ho sparato io a Makha, non volevo ucciderlo ma solo che non mi seguisse»

Enrico Chiavegatti. «Sì, ho sparato io a Makha, non volevo ucciderlo ma solo che non mi seguisse» / Per la prima volta il killer del giovane lavapiatti ha raccontato la sua verità: fuori di testa per colpa della cocaina.

«Gli ho sparato, così come ho fatto fuoco a Sant’Ermete, non per ucciderlo, ma perchè volevo smettesse di seguirmi come facevano gli altri». Sono i passaggi della prima confessione fatta ieri davanti al giudice Manuel Bianchi da Genard Llanaj, 27 anni, in galera per l’omicidio del 26enne senegalese Makha Niang, freddato da un colpo di pistola “vagante” nella notte trail 17e 18 aprile 2018, mentre seduto sullo schienale di una panchina della Passeggiata degli Artisti, cercava di parlare al telefono con un’amica con cui, da lì a poco, doveva incontrarsi. È stata la prima volta che l’assassino ha raccontato al giudice e al pubblico ministero Paolo Gengarelli, titolare dell’indagine, la sua verità. E ha ammesso le sue responsabilità in entrambi gli episodi che gli sono attribuiti: gli spari a Sant’Ermete e l’omicidio del povero lavapiatti. (…)

Tratto dal Corriere Romagna

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