Dopo Teodoro Lonfernini, anche Rete e Movimento Democratico replicano pubblicamente alla dura lettera del Comandante della Polizia civile.
Missiva che Albina Vicini aveva indirizzato ai membri del Consiglio Grande e Generale alla luce del dibattito che aveva accompagnato la ratifica del decreto n.152 “Profili di ruolo e primo fabbisogno del corpo di Polizia Civile”.
In una lunga lettera aperta i due movimenti sostengono di non rilevare “in quanto emerso in un normale dibattito consiliare profili di “svilimento e umiliazione” per il corpo della Polizia Civile: tutt’altro! Ci stupiamo anzi dell’apoditticità di tali affermazioni, della mancanza di tatto istituzionale dimostrato da chi come lei rappresenta un intero corpo di Polizia”.
E ancora: “Non capiamo dunque quale sia la ragione della sua lettera, avendo tutte le parti in campo condiviso l’urgenza delle riforme dei corpi su cui lei ha incentrato l’intero suo richiamo. […]
Non vorremmo che l’unica via che lei individua per non “svilire e umiliare” il corpo rappresentato sia quella di osservare un religioso silenzio: si tratterebbe di una pagina poco dignitosa”.