Il Segretario Renzi nel mirino di Rete-MDSI

Il Segretario Renzi nel mirino di Rete-MDSI

“Le mezze verità puntualmente propinate dall’imbarazzante Segretario Nicola Renzi a mezzo stampa, riepilogano sinteticamente le modalità operative del partito per cui opera. L’ultima mistificazione riguarda l’accordo di associazione con l’Unione Europea”.

Lo affermano, in un comunicato congiunto, RETE – MDSI. “In questo caso Renzi sostiene che un Ordine del Giorno -che di fatto ne commissaria l’operato a livello internazionale- è quanto da lui sempre richiesto e voluto. Per 3 anni ha tenuto all’oscuro ogni contenuto del negoziato tanto che nessuno (partiti, parti sociali, cittadinanza) ne sa nulla, salvo poi dire che lui ha sempre voluto condividere ogni impostazione e contenuto. Se avesse voluto condividere con il paese (e avrebbe dovuto, come richiede la stessa commissione europea) i contenuti dell’accordo, lo avrebbe potuto fare in qualsiasi momento”.

“Ma Nicola Renzi è fatto così – prosegue il comunicato – è figlio del suo partito: ricordiamo Antonella Mularoni che assisteva alla richiesta fatta a Cassa di Risparmio di “sovrapprezzi” da bonificare in Lussemburgo ma non se ne accorgeva, era “passiva e neutra”? Si tratta della stessa Mularoni che AP oggi ha messo dentro Banca Centrale… a vigilare che altri non siano neutri e passivi come lo è stata lei! Figlio di un partito che da 13 anni sta al governo ininterrottamente, dunque è il maggiore responsabile di quanto accaduto, ma ogni volta si inventa che erano gli altri i cattivi. Figlio di un partito che ormai ha governato con tutti, con la DC di Gatti e Podeschi, con il PSD di Stolfi, con il PS di Andreoli, con Claudio Felici, Menicucci e tutti gli ex UpR”.

“Un partito – aggiungono RETE – MDSI – che ha governato con tutti e a distanza di 13 anni ha finito i possibili alleati e si ritrova solo, senza interlocutori politici, a sopravvivere della sola occupazione di ruoli pubblici da sempre perpetrata. Renzi ha sempre evitato di parlare del contenuto dell’accordo di associazione con la UE, e questo preoccupa perché ciò inciderà in maniera indelebile sul futuro del nostro paese: non si può fingere di discutere nel merito di un accordo così pesante a pochi giorni dalla sua parafatura, e tantomeno ci si può fidare che Nicola Renzi ci abbia lavorato animato da senso dello Stato. Nicola Renzi ha dimostrato in Consiglio quanto poco senso dello Stato lo animi, quando ha mentito sulle vicende connesse alla consulenza di Sandro Gozi in Banca Centrale. Smentito sulla stampa internazionale dall’ambasciatrice maltese e dallo stesso Gozi è subito corso ai ripari affermando che aveva detto le stesse cose. La realtà è che una consulenza per la quale viene indagata il Presidente della Banca Centrale pare sia stata imposta, o almeno richiesta, proprio dalla politica alla Banca Centrale, e a questo punto se Renzi avesse senso dello Stato dovrebbe recarsi dal giudice Buriani a smentire la sua ricostruzione fallace”

“Ma qua – proseguono Rete e MDSI – si innesta la necessità, di chi può governare solo col sotterfugio, di attaccare la Banca Centrale facendo perno sulla pancia della gente con campagne mediatiche create ad hoc. E cari concittadini, a chi giova attaccare Banca Centrale adesso? Noi una risposta ce la diamo, ma sarà eventualmente il contenuto di un prossimo comunicato”.

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