Matteo Ciacci: “Al lavoro per una nuova piattaforma programmatica di prospettiva”

Matteo Ciacci: “Al lavoro per una nuova piattaforma programmatica di prospettiva”

Intervista al Capogruppo di Civico 10, Matteo Ciacci, sull’attualità: banche, poteri forti, rapporti con Rete e tenuta della maggioranza.

 

Consigliere Ciacci, dopo la richiesta di cambio di passo dei mesi scorsi il suo movimento pochi giorni fa auspicato l’apertura di una nuova fase politica. Crede che la maggioranza possa seguire questo vostro nuovo appello o sia destinata a spaccarsi definitivamente?
“Siamo convinti che questo cambio di passo ci sia stato soprattutto nell’ambito del progetto di legge sulla risoluzione delle crisi bancarie dove anche grazie alla nostra proposta di CCR allargato si è arrivati all’approvazione all’unanimità dei progetti di legge su commissione d’inchiesta e salva-risparmi. Ciò è avvenuto con il metodo che ci contraddistingue: dialogo, approfondimento e mediazione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: non serve urlare o forzare per fare le cose, ma buon senso”.

 

Avete annunciato una serie di serate pubbliche dove avete invitato esponenti politici e sociali. È l’idea di governo di larghe intese che avete in mente per il futuro?
“Più che larghe intese intendiamo proporre con ancora più forza la riappacificazione del Paese. Serve coesione fra le forze politiche e dialogo aperto anche nei riguardi delle forze sociali e datoriali, sempre nella considerazione delle diverse visioni e dei rispettivi ruoli. Bisogna seppellire l’ascia di guerra.
Civico10 si mette a disposizione, essendo libero e credibile, per un percorso che punti a riappacificare il Paese e a ragionare nel merito delle soluzioni ai problemi”.

 

Come vede lei questo percorso di riappacificazione? E quali temi seguiranno il “metodo legge salva-banche”?
È un percorso necessario, noi lo sosteniamo da tempo, è ciò che chiede la cittadinanza. Basta litigi, facciamo fatti e troviamo soluzioni. Ora avvieremo una serie di incontri come C10 con tutte le forze politiche, economiche e sociali su alcuni temi che riteniamo strategici: sistema bancario, pubblica amministrazione, welfare e pensioni, sviluppo economico. Da questi incontri dovranno nascere le basi per una nuova piattaforma programmatica di prospettiva partendo dal perimetro dell’attuale maggioranza”.

 

Non è che state cercando una scialuppa capace di portarvi in salvo dalla barca “Adesso.sm” che sta affondando?
“Siamo a contatto tutti i giorni con la cittadinanza nei bar, nei luoghi pubblici, fra i commercianti, gli imprenditori, i professionisti. Ci confrontiamo e capiamo quali sono le difficoltà e lo scontento sul territorio ma la cittadinanza ha capito chi vuole risolvere i problemi, fare le cose e chi pensa solo alla massimizzazione del consenso. Se non si gestiscono le cose bene qui non affonda un progetto politico ma il Paese. Siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità”.

 

Che il quadro politico sia in fermento lo testimonia anche il nuovo progetto politico annunciato da Rete-Md. A questo proposito c’è chi teme e chi spera in una alleanza futura tra i movimenti civici. Lei che ne pensa?
“I rapporti con Rete sono migliorati grazie alla lotta ai cosiddetti “poteri forti”, economici e finanziari, messa in campo dalla maggioranza in questa parte di Legislatura; prima certe situazioni nelle banche, per esempio, non si potevano toccare, adesso senza paura, tenendo la barra dritta, si fa chiarezza e trasparenza. La cittadinanza ci chiede questo e apprezza.
Condanniamo però gli attacchi verbali e personali, le fake news e la disonestà intellettuale: valori imprescindibili per noi”.

 

Dicono che l’avvicinamento tra Rete e C10 sia merito anche del presidente di Banca Centrale Catia Tomassetti. È per questo che politicamente ha qualche nemico?
“Il Presidente di Bcsm ha avviato un percorso di dialogo con la politica e di decisioni all’unanimità in direttivo che abbiamo apprezzato. Questo approccio ha aiutato noi e l’opposizione, con qualche distinguo, a trovarci su alcuni passaggi delicati. Però credo, anche per rispetto nella figura dell’organo Bcsm, che Catia Tomasetti sia sopra le parti politiche e agisca, confrontandosi e recependo gli indirizzi politici, in autonomia”.

 

Perché secondo lei la Csu sembra avercela in particolare con il suo movimento?
“Probabilmente perché stiamo concretizzando alcune proposte che non sono proprio in linea con le politiche legittime del sindacato: via la burocrazia e fiscalità leggera per l’impresa, liberalizzazione del mercato del lavoro con incentivi per le assunzione dei sammarinesi, regimi agevolati a livello fiscale, sussidio per chi ha terminato gli ammortizzatori sociali e metodo improntato alla decisione. Confrontarsi va bene ma poi bisogna decidere rispettando le posizioni del sindacato che è composto da tante persone che stimo. Però siamo sì per il dialogo ma non per l’immobilismo, il Paese ha bisogno di ammodernarsi”.

 

Dopo il ruolo di Capitano Reggente si è parlato di lei come nuovo Segretario di Stato. Perché non se n’è fatto niente?
“Perché al Governo potevo andare nel 2016 visti i risultati, anche personali, delle elezioni, ma per ragioni politiche di maggioranza ed interne al Movimento ho fatto un passo indietro: Civico10 e i progetti verranno sempre prima della legittima ambizione personale, è il lavoro di squadra che fa la differenza.
Adesso non è il tempo dei rimpasti o dei toto-ministri ma di dare una nuova prospettiva al Paese. Fare, fare, fare partendo anche dalle piccole cose, rispettando gli impegni, non ci interessa vivacchiare. Chi ci conosce sa che ci mettiamo l’anima anche semplicemente per risolvere piccoli problemi che però talvolta aiutano a trovare soluzioni più grandi”.

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