Rimini. Maggioli: “Più infrastrutture, meno tasse”

Rimini. Maggioli: “Più infrastrutture, meno tasse”

“Servono investimenti pubblici”

Maggioli (Confindustria Romagna): più infrastrutture, meno tasse

FILIPPO GRAZIOSI – “L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un governo che non governi o addirittura che non c’è”. È uno sguardo interessato quello che Paolo Maggioli lancia sulla crisi di governo. E non ci sono ferie o Ferragosto che tenga. Il presidente di Confindustria Romagna, realtà nata l’1 ottobre del 2016 dalla fusione delle associazioni industriali di Ravenna e Rimini, rappresenta 900 imprese che danno lavoro a più di 35mila persone con un fatturato annuo superiore ai 10 miliardi di euro. Motivi più che sufficienti per non perdere di vista le notizie, non troppo confortanti, che arrivano da Roma.

Presidente Maggioli, cosa ne pensa dell’imminente caduta del governo giallo-verde? “Non ne avevamo proprio bisogno. Siamo ancora in fase di stagnazione, i dati non sono buoni. Insomma, siamo preoccupati. Però…”.

Subito al voto o un nuovo esecutivo? “Non abbiamo preferenze, ma la cosa certa è che dobbiamo stare meno tempo possibile senza governo”. (…)

Cosa si aspetta dal governo che verrà? “Deve tenere conto dei problemi delle imprese, rimetterle al centro dell’azione politica. Di qualsiasi colore sia il prossimo governo. Gli ultimi dati non sono certo positivi. Il prossimo governo dovrà dare una forte spinta agli investimenti”.

Per la Romagna questo è un capitolo fondamentale. “Senza dubbio le infrastrutture, per noi un tema decisivo sul quale ci giochiamo tanto. Penso all’alta velocità ferroviaria, le autostrade, la E45 e il sistema degli aeroporti. Senza grandi investimenti pubblici la Romagna rischia di fermarsi. Sul territorio ci sono imprenditori impegnati a far crescere le proprie aziende. Ma non possono farlo da soli, senza l’aiuto e gli investimenti del governo”.

Quali sono le altre priorità per il nostro territorio? “Per le imprese ci sono ancora tasse troppo alte che ci fanno perdere competitività con gli altri Paesi. Invece abbiamo bisogno di lavoratori per competere al meglio delle nostre possibilità. Partiamo sempre con un handicap enorme”. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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