Oltre all’aborto la sciagura dell’educazione sessuale
L’impostazione è fintamente scientifica e imparziale, volutamente amorale
Il dibattito che si sta sviluppando circa l’introduzione dell’aborto a San Marino è, com’era prevedibile, un dialogo tra sordi. I fronti che si oppongono non usano la stessa lingua e sembrano attribuire alle parole vita, scienza, diritto, significati completamente diversi. La realtà tuttavia permane solidamente al di là delle categorie che utilizziamo per descriverla. Ritenere che un essere umano divenga titolare di diritti esattamente dopo dodici settimane dal concepimento è un atto ferocemente arbitrario. Al fondo vi è la medesima logica che ha mosso le più disumane concezioni totalitarie, ovvero la possibilità che qualcuno abbia diritto di vita e di morte su qualcun altro. E dunque non sembra necessario spendere altre parole al riguardo, talmente è chiaro ciò di cui stiamo parlando.
Vorrei invece portare l’attenzione su di un aspetto della proposta di legge non ancora adeguatamente ponderato nelle sue pericolose conseguenze: l’educazione sessuale imposta a tutti gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, verosimilmente a partire dalla scuola dell’infanzia.
Vale la pena allora delineare qualche tratto di come venga strutturata negli altri paesi questa “educazione”. (…)
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