Dalla monofase all’Iva, cosa cambierà per San Marino

Dalla monofase all’Iva, cosa cambierà per San Marino

Dalla monofase all’Iva, cosa cambierà per San Marino

Un excursus sulla storia delle imposte in Italia e in Repubblica, per capire come sono nate e come funzionano

Una presentazione essenziale dei modelli Iva e Monofase, senza pretesa di esaustività, con lo scopo di presentare meglio una sigla – Iva – di cui tanto si parla. Da sempre ogni Stato ha avuto bisogno di riscuotere imposte. Strade, fortificazioni, idraulica, porti, urbanistica, costavano ma erano necessari. L’Imposta generale sull’entrata – Ige – era un’imposta italiana nata nel 1940. Nel 1973 venne sostituita dall’Imposta sul valore aggiunto -Iva – per applicare la direttiva Cee relativa ad armonizzare l’applicazione delle imposte negli stati membri. Le economie dei vari stati europei cercavano di uniformare il modus operandi fiscale, usare uno standard, le aliquote che ogni stato imponeva potevano essere diverse entro un certo margine. L’Ige aveva un grande difetto: era un tributo plurifase sul valore pieno e si imponeva sui trasferimenti dei beni in tutto il loro valore, non solo su quello aggiunto. Si avvantaggiavano così i sistemi produttivi che effettuavano l’intero ciclo di produzione e vendita. Esempio: passata di pomodori. Per l’azienda che aveva sia campi, piante, coltivazione, raccolta, lavorazione, imballaggio, distribuzione e vendita del prodotto, l’Ige veniva applicata al prodotto finito (ossia solo al barattolo di passata) visto che la materia in questo caso non subiva cambi di proprietà pur cambiando il suo stato. (…)

Tratto da L’informazione di San Marino

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