Bagnini, chioschi e mosconai. Un tesoretto a basso costo
Per quest’anno il ministero ha concesso addirittura uno sconto dello 0,75 per cento. I pubblici esercizi raramente pagano più di mille euro all’anno, gli stabilimenti sotto i 10mila
Quando si parla di concessioni demaniali il conto più alto è quello della Darsena, poco più di 300mila euro all’anno. Per il resto non si può dire che i bagnini si tolgano il pane di bocca per saldare i conti con lo Stato: raro trovare chi versa più di 10mila euro all’anno. Emerge tutto dalla circolare del ministero con la quale si fissano i canoni relativi al 2020. La tabella è pubblicata a pagina 7.
“La sai l’ultima?”
È sufficiente leggere la lettera che accompagna il lungo elenco del conto da pagare, per farsi un’idea vaga di quello che sarà. Della serie: piove sempre sul bagnato. Il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, infatti, spiega ben bene che con il decreto “tal dei tali” in corso di registrazione, ma datato 6 dicembre, l’adeguamento delle misure unitarie dei canoni per le concessioni demaniali marittime, ovvero l’adeguamen – toper il2020, è stato fissato nella misura di meno 0,75 per cento. Una diminuzione (seppur minima) che porta a 361,90 euro la misura più bassa di canone da versare alle casse pubbliche. (…)
Tratto dal Corriere Romagna