“Nessuna molestia al ragazzino”, ma i Ris trovano tracce del Dna
Finora c’era soltanto la parola del ragazzino (“Ho subìto atti sessuali”) contro quella dell’albergatore sotto accusa (“L’ho rimproverato e lui ha raccontato delle bugie al padre”). Due versioni opposte e inconciliabili tra loro, per una vicenda senza testimoni, uno dei casi tra più controversi degli ultimi tempi. Adesso però sul piatto delle considerazioni arriva la relazione dei carabinieri del Ris di Parma secondo la quale sarebbero state rilevate tracce del Dna negli indumenti intimi del minorenne e una commistione che lascia intendere la possibilità di un contatto non casuale tra i due. Se ne discuterà nel corso dell’incidente probatorio fissato per la prossima settimana nel quale il ragazzino, presunta parte offesa, sarà ascoltato nelle forme dell’audizione protetta per “cristallizzare” la sua testimonianza in vista di un eventuale e probabile futuro processo. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna