Il Governo blinda la provincia. E i riminesi se ne vanno al mare
Riunione fiume in Prefettura per fare chiarezza sui divieti. Chi si sposta per lavoro non è soggetto ad alcuna limitazione. Chi non può garantire la distanza di sicurezza deve stare chiuso
Nel giro di 12 ore la provincia di Rimini passa da “zona rossa” a “zona arancione”, ma i riminesi fanno finta di niente, affollando spiaggia, lungomare, bar e pubblici esercizi, dimenticando la distanza di sicurezza di un metro. I gestori sono invece stati ligi e alle 18 hanno tirato giù la serranda. Nessun posto di blocco dunque al momento ai confini del territorio, ma misure restrittive negli spostamenti consentiti in entrata e uscita dalla provincia di Rimini solo per motivi di lavoro, motivi di salute e situazione di necessità. E molte limitazioni agli esercizi commerciali, prima fra tutte la chiusura di bar, pub e ristoranti alle 18(apertura consentitadalle 6 di mattina) con controlli già partiti ierisera esospensione della licenza in caso di violazione del decretodel Governo.Ma aqueste prescrizionisi aggiungonoquelle relativeatutte leattivitàaperteal pubblico che, se non possono garantire la distanza di sicurezza di un metro tra i clienti, non possono rimanere aperte. Ad esempio parrucchiere ed estetiste. Tutto fino al 3 aprile. (…)
Tratto dal Corriere Romagna