“Adda passà ‘a nuttata. Chissà se il Segretario di Stato Elena Tonnini ogni tanto pensa a questa frase pronunciata in una celebre commedia”.
Se lo chiede Repubblica Futura, che aggiunge: “Da quanto ci è parso di vedere in questi giorni pare di no.
Prendiamo atto dell’ossessione che la Tonnini ha verso Repubblica Futura e ce ne siamo già fatti una ragione. Purtroppo però il Segretario Tonnini è ancora lontana dal dimostrare capacità e modestia per guidare il Paese, come Segretario di Stato per gli Affari Interni, in un periodo che definire complicato è un eufemismo.
Sparita per settimane, sparita all’inizio della seduta del Consiglio Grande e Generale, è spiccata semplicemente, al termine del discorso della Reggenza, per un cenno, un cenno a proseguire celermente, incurante o inconscia dell’assoluta eccezionalità della seduta e del momento.
Così come non è importante spiegare perché il 27 aprile, nella babele delle buste paga dell’amministrazione pubblica, è venuta fuori una macedonia di detrazioni (-15, -25, -30, 30, malattia, quarantena…) più simili ai numeri di una slot machine impazzita, che ad un plausibile modo di gestire la macchina pubblica”.
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