Agenzia Sviluppo, giochi di poltrone bloccano la nomina del Cda?
Da ormai sei mesi i membri del Cda sono dimissionari Mentre governo e categorie cincischiano sulle nomine quando ci sarebbe necessita urgente per la piena operatività dell’Ente in questa fase
ANTONIO FABBRI. Da novembre dello scorso anno l’Agenzia per lo sviluppo economico-Camera di Commercio, ha il suo Consiglio di amministrazione dimissionario che attende di essere sostituito. Ad eccezione del Presidente Massimo Ferradini, infatti, l’intero Cda (Antonella Mularoni, Vice Presidente, e i consiglieri Filippo Bacciocchi, Francesco Chiarelli, Samir Mastaki, Sergio Michelangelo Mottola, Lino Sbraccia) ha rimesso il proprio mandato. Le dimissioni sono arrivate dopo che il Collegio Garante di Costituzionalità delle Norme ha dichiarato illegittimo, in funzione dell’impugnazione delle Associazioni di categoria socie di minoranza, il Decreto con il quale il precedente Governo aveva previsto che l’Eccellentissima Camera, cioè lo Stato socio di maggioranza dell’Agenzia, dovesse per questo avere la maggioranza anche nel Cda. Principio logico, considerato che è lo Stato a mettere nell’Agenzia per lo sviluppo-Camera di Commercio la maggior parte delle risorse. Il Decreto, però, è stato dichiarato illegittimo. Contro il provvedimento che ribilanciava secondo criteri proporzionali alla proprietà e alle risorse economiche messe dai soci nell’ente, si scagliò probabilmente per opportunismo politico, anche l’allora opposizione, oggi maggioranza, appoggiando a spron battuto le Categorie che avevano come avvocato, tra gli altri, anche l’attuale Segretario di Stato all’industria, Fabio Righi. (…)
Tratto da L’informazione di San Marino
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