L’Unione artigiani chiede un indennizzo forfettario per la chiusura obbligatoria sotto forma di credito d’imposta o credito sui contributi da pagare
Anche gli artigiani riscontrano come le misure stabilite dai decreti siano insufficienti. Così l’Unas, con una lettera al governo formula una “richiesta di misure urgenti per i titolari di licenza individuale, alla luce della emergenza sanitaria, della coercizione alla chiusura e della attuale carenza di misure emergenti dai decreti legge di sostegno ai titolari di licenza”. E segnala, inoltre, “reiterate difficoltà ad accesso al credito di cui all’articolo 20 del decreto legge 63/2020”. Questo all’indomani della emanazione del regolamento, a venti giorni dal decreto, da parte della segreteria alle Finanze. Il che significa, se va bene, che i primi finanziamenti richiesti potranno arrivare fra almeno 15 giorni. Scrive Unas ai segretari di Stato: “(…) Confidiamo che questi soggetti per il periodo di chiusura obbligatoria, possano beneficiare di un indennizzo mensile forfettario pari al valore della pensione minima, eventualmente da ricevere in forma di credito d’imposta e/o credito contributivo da utilizzare già per i pagamenti relativi alle scadenze di agosto relative all’esercizio 2019 (…)”.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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