Le intercettazioni incastrano i rapinatori
I due albanesi arrestati dopo l’investimento della donna di 81 anni parlano nell’auto dei carabinieri senza sapere di essere ascoltati
ALESSANDRA NANNI – “Cosa gli diciamo allora se è per la vecchia?”. È così, in questo modo sprezzante e indifferente che i due presunti rapinatori che hanno ridotto l’anziana in fin di vita per 100 euro, cercano di mettersi d’accordo su cosa dire agli investigatori. Mentre parlano sono entrambi chiusi nell’auto dei carabinieri di Riccione che sono appena andati a prenderli. Li hanno lasciati da soli con le “cimici” che i militari hanno piazzato nella macchina. Erand Dapo, 33 anni, e Nicholas Mara, 20, non sanno quindi di essere intercettati, ma sono quelle parole che li inchiodano alle loro responsabilità e che hanno convinto il pubblico ministero, Annadomenica Gallucci, a contestare loro i reati di rapina aggravata e lesioni gravissime per la sub amputazione dell’arto inferiore sinistro. Il gip, Vinicio Cantarini, li ha giudicati “soggetti privi di qualsiasi scrupolo e disposti a ridurre le vittime in pericolo di vita, pur di conseguire l’illecito profitto”. Sottolineando anche il nutrito certificato penale di Mara. Quanto ai testimoni, ce ne sono parecchi, e in tanti hanno sentito gridare la donna, stesa a terra in un lago di sangue, “mi hanno scippato”. Nessun dubbio quindi che “l’investimento non sia stato accidentale, ma volontario” per portarle via la borsa. La loro vittima, 81 anni, commerciante di Misano, sta ancora lottando per la vita. Dopo una delicata operazione, i medici le hanno riattaccato la gamba, ma è ancora presto per sapere come andrà a finire. I due albanesi invece, dopo la convalida dell’arresti sono andati dritti in carcere. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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