Santarcangelo. “Nòt Film Fest”, spazio a documentari dal mondo e film sui diritti queer

Santarcangelo. “Nòt Film Fest”, spazio a documentari dal mondo e film sui diritti queer

Seconda giornata al “Nòt Film Fest” tra documentari dal mondo, imparare a creare un festival culturale ed esaltare i diritti queer.

Ieri, venerdì 28 agosto, è andato in scena a Santarcangelo di Romagna il secondo giorno di “Nòt Film Fest”, il Festival del cinema indipendente dal respiro internazionale.

“Il cinema indipendente ha iniziato a scrivere la sua storia da giovedì scorso, tra filmmaker internazionali e italiani insieme sul red carpet e in sala allo Sferisterio. Tanto entusiasmo e voglia di parlare di cinema è ciò che si percepisce camminando nei luoghi del festival, dove i 50 volontari si impegnano per far sentire gli ospiti a casa e in un ambiente in cui le loro opere vengono valorizzate”, dichiarano in una nota gli organizzatori della kermesse cinematografica.

Se le proiezioni non sono adatte ai bambini, “questo non vuol dire che al ‘Nòt Film Fest’ non si investa anche sulla loro creatività e voglia di creare storie: il primo workshop della mattina è infatti stato ‘Fabula for Kids’, sempre con Matteo di Pascale e Andrea Binasco, gli ideatori di ‘Fabula’, il mazzo di carte per sceneggiatori, che durante il festival hanno avviato un vero e proprio laboratorio di sceneggiature”. È stato presentato ieri mattina il nuovo kit di carte Fabula pensato esclusivamente per i bambini e i loro genitori, “per creare un’esperienza unica genitore-figlio attraverso carte con immagini colorate e accattivanti pensate apposta per i più piccoli”.

Binasco ha spiegato ai bambini “gli ingredienti essenziali per la creazione di una storia: un protagonista, un antagonista, un mondo e un imprevisto”. E così, per un’ora, i bambini “hanno dato libero sfogo alla loro fantasia inventando storie originalissime sotto la guida di Binasco e Di Pascale e l’aiuto del proprio genitore”.

Il secondo workshop della giornata “è stato ‘Festival Strategy’ con Sandra Lipski, direttrice dell’Evolution Mallorca International Film Festival di Palma di Maiorca,arrivato alla 9ª edizione consecutiva”. La Lipski “ha raccontato il suo lavoro come imprenditrice culturale e ha parlato di ‘The Festival Key’, l’agenzia di consulenza per i creativi che vogliono promuovere i propri film. Il suo motto è: ‘C’è un festival per ogni film, ma un film non è adatto a qualsiasi festival’, ed è per questo che guida i filmmaker nella scelta del festival più adatto alle loro esigenze dando loro consigli e trucchi del mestiere maturati da anni di esperienza diretta sul campo. ‘Fai del tuo meglio anche se dovesse richiedere molto tempo’ dovrebbe essere, secondo la Lipski, il mantra di ogni filmmaker che desidera intraprendere questa carriera. A fine incontro, Sandra Lipski ha invitato i creativi a non lasciarsi abbattere dall’emergenza coronavirus e, anzi, a continuare a promuovere i propri film e imparare a conoscere la sempre più vivace realtà dei festival on-line“.

Nel primo pomeriggio “‘volo’ in Spagna, Svizzera, Belgio, Croazia, Stati Uniti e Cina con i documentari dal mondo: opere che, indagando minuziosamente gli spaccati di vita dei protagonisti, hanno portato a riflettere su tematiche più ampie e universali”.

Le proiezioni “sono partite con la prima mondiale di ‘Last Stand’ (Es) del regista Martìn D. Guevara, presente in sala. Il documentario porta in scena la storia singolare di Marinaleda, cittadina andalusa il cui sindaco è riuscito a rimanere al potere per più di quarant’anni. Con la sua cinepresa, Martìn segue l’uomo per ben tre anni, addentrandosi così in una delle più sconvolgenti storie di lotta e delusione degli ultimi tempi”. Durante il Q&A, il regista ha raccontato che “l’idea del film è nata durante un viaggio: ‘Ero coi miei amici, abbiamo affittato una macchina per il weekend e abbiamo iniziato a parlare di politica… è stato allora che ho conosciuto la realtà eccezionale di Marinaleda’. Credo sia fondamentale oggi portare sullo schermo argomenti come la politica e, più in generale, l’attivismo, considerando quello che sta accadendo nel mondo’”.

Successivamente “si sono svolte la prima italiana di ‘Cell 364, Postcard from Momjan’ e la prima europea di ‘Twinkle Dammit!‘, documentario che entra nel processo creativo raramente visto tra due geni musicali”.

È stato poi il “momento dei corti d’autore, con la visione di alcuni degli short films prodotti e distribuiti da Salaud Morisset, quali ‘Sticker’ (prima europea) e Sin Cielo, Da Yie, Henet Ward’ (prima italiana)“.

Successivamente “è stato il turno di una serie di commedie stravaganti all’insegna dell’ironia con ben tre prime visioni: il video musicale ‘Little Big-Go Bananas’ di Alina Pasok e Iya Prusikin (prima europea), il cortometraggio ‘Rubbish Robbers’ di Anders Teig (prima italiana) e il lungometraggio horror a tinte splatter e ironiche ‘Puppet Killer’ di Lisa Ovies (prima italiana)“.

Come previsto, “per ogni giornata del festival, è possibile godersi nel tardo pomeriggio un aperitivo, offerto da Bolé, in compagnia dell’attore italiano Luca Guastini, che oggi intrattiene il pubblico con la lettura in lingua originale di stralci tratti dalla sceneggiatura dell’horror rivelazione ‘Hereditary‘, scritto da Ari Aster. L’ha introdotto Giovanni Labadessa: ‘Abbiamo la fortuna di poter condividere con voi le prime stesure dei film selezionati, che permettono di comprendere l’idea originaria degli autori ancor prima della realizzazione stessa dell’opera’”.

La location è sempre quella del Castle Bar, punto di ritrovo non solo per filmmaker e attori, ma anche per tutti gli affezionati al ‘Nòt Film Fest’; gestito dal Cucinino di Santarcangelo, ospita il food truck di Franceschetta58, il bistrot dell’Osteria Francescana“.

Alle ore 19 “è partita la ‘Queer night’, una selezione di film all’insegna dell’inclusività, di cui il ‘Nòt Film Fest’ si fa portavoce fin dalla sua prima edizione; tre le anteprime: i corti ‘Eat the rainbow’ di Brian Benson (prima italiana) e ‘A club called Rhondadi Greg Ferro (prima italiana), e il lungometraggio ‘Queen of the Capitaldi John Davidsburg (prima europea)“.

Sul red carpet, invece, “hanno sfilato gli ospiti della serata, filmmaker e production team delle pellicole in sala e, come sempre, i fondatori del festival Noemi Bruschi, Giovanni Labadessa e Alizè Latini“. Il festival, arrivato alla sua terza edizione, “anche quest’anno ha voluto comunque colorare le serate santarcangiolesi, rispettando tutte le norme di sicurezza previste per la particolare situazione sanitaria, come il red carpet di dimensioni maggiori (5×30) e i posti limitati in sala“.

Alle ore 21 “appuntamento allo Sferisterio per la proiezione serale dei film in competizione: per la categoria ‘Autori visionari’, viene presentato il video musicaleFucking Down’, seguito da due corti di narrativa, ‘The Last Queen on Earth’ e ‘Final Curtain’, a rappresentanza di quest’ultimo, si c’era l’intero team che ha collaborato per dare vita al cortometraggio in anteprima mondiale al ‘Nòt Film Fest'”. Ma “le sorprese non sono finite qui: “c’è stata la prima europea di ‘Rotten Ears‘ (Pol) di Piotr Dylewski. Il lungometraggio porta in scena la storia di due giovani sposi, che affronteranno un percorso terapeutico non convenzionale per superare la prematura crisi coniugale. Il regista, presente alla proiezione, ha raccontato quanto il suo precedente percorso di studi in psicologia lo abbia aiutato a entrare nella mente dei due protagonisti: ‘Il mio particolare percorso formativo è stato fondamentale per rendere la mia narrazione il più possibile aderente alla realtà’”.  

Dopo le proiezioni serali, “ci si è spostati di nuovo al Castle bar, questa volta per rilassarsi, chiacchierare e ascoltare i concerti e i dj set curati da Kadesh & G, che saranno presenti tutte le sere fino all’1.30 di notte”. 

Tutti i film menzionati e in concorso “sono disponibili dal 27 al 30 agosto su NOTSTREAM, la piattaforma streaming tutta italiana del cinema indipendente creata dal ‘Nòt Film Fest'”.X

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