San Marinno. Libertà di stampa: “tribunale” politico e denuncia penale

San Marinno. Libertà di stampa: “tribunale” politico e denuncia penale

L’Informazione di San Marino: “Tribunale” politico e denuncia penale per colpire la libertà di stampa

Solo una parola è sufficiente per commentare la delibera n. 3 del 17 agosto scorso: sconcertante. L’azione concentrica della maggioranza assieme a Banca Centrale volta a colpire la libertà di informazione, si commenta da sola.

Il governo, anziché attivare una azione di verifica verso chi ha dichiarato di avere contatti e di avere fatto riferimenti a un esponente dei servizi segreti di un altro Stato e a non meglio precisati membri della Commissione Antimafia dello stesso Paese, dà mandato di colpire la stampa che ha portato alla luce queste gravi informazioni, peraltro contenute in un fascicolo penale archiviato e pertanto pubblicato.

L’estrema gravità di quanto deciso dal Congresso di Stato è nel mandato di colpire la stampa che viene conferito, da un lato, a quello che è diventato una sorta di “tribunale politico” della maggioranza: la Commissione Affari di Giustizia; dall’altro lato il governo dà mandato anche all’Avvocatura dello Stato di perseguire, anche penalmente, presso il tribunale ordinario, chi ha pubblicato. Tra l’altro, il reato che vorrebbe contestare il governo già lo adombra, laddove dà mandato all’Avvocatura di agire “a tutela del regolare esercizio delle funzioni costituzionali dei poteri pubblici”, frase che anche nella formulazione richiama ipotesi di contestazione gravissime contro giornali e giornalisti.

Da Stato di polizia. In sintesi il Governo, indicando per quale reato vuole perseguire i giornalisti, incarica la sua maggioranza politica e il tribunale, di colpire la stampa, in modo che, verrebbe da dire, se quest’ultimo non trovasse gli estremi giuridici – che non ci sono – per vessare la libertà e il dovere di informazione, si possono sempre trovare, per farlo, motivi politici, travestendoli da illeciti da contestare nella sede dove la maggioranza può fare quello che vuole e sostituirsi anche alla magistratura.

Tutti, pertanto, possono comprendere la gravità di questa delibera. 

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