Rimini. Spacciava hashish mentre lavorava in hotel, arrestato

Rimini. Spacciava hashish mentre lavorava in hotel, arrestato

I poliziotti della Questura di Rimini hanno arrestato ieri pomeriggio un 33enne originario di Napoli resosi responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Nello specifico, riporta la Questura di Rimini in un comunicato, a seguito di informazioni assunte da una fonte confidenziale, i poliziotti hanno accertato che un giovane di origini napoletane, descritto come un ragazzo alto circa 1,80 cm, capelli scuri con un vistoso tatuaggio sul braccio destro, tutti i giorni tra le ore 14 e le ore 15, a Rivazzurra, ha incontrato presunti acquirenti per la vendita di droga.

In virtù delle informazioni acquisite, la zona è stata particolarmente attenzionata dalle Volanti che stavano effettuando il turno pomeridiano. 

Alle ore 14.30 i poliziotti hanno notato un giovane, totalmente rispondente alle descrizioni ricevute, il quale dopo aver fatto accesso alla battigia, e dopo aver vagato apparentemente senza meta, si è successivamente diretto verso un hotel di viale Regina Margherita. Al suo ritorno, al parcheggio dell’albergo di viale Regina Margherita, dove lavora come cameriere, è stato fermato e controllato dai poliziotti.

Alla richiesta degli operatori di esibire un documento d’identità, il giovane, riferendo di esserne provvisoriamente sprovvisto, ha affermato di rendersi disponibile a recuperarlo all’interno della stanza dell’albergo dove lavora, occupata in quanto dipendente della struttura.

Considerata la segnalazione ricevuta dagli operatori, valutato che il 33enne avrebbe potuto liberarsi di quanto verosimilmente detenuto in maniera illecita, i poliziotti hanno deciso di seguire il soggetto al fine di evitare ogni manovra di elusione dello stupefacente.

Giunti nel corridoio dell’hotel nei pressi della stanza in questione, visto l’evidente stato di agitazione e l’insofferenza al controllo da parte del ragazzo, alla richiesta degli operatori del motivo del suo comportamento, lo stesso ha ammesso di detenere della sostanza stupefacente per uso personale e di consegnarla spontaneamente appena entrato nella sua camera.

Il giovane ha consegnato agli agenti, tirandola fuori dall’interno del suo armadio un frammento di colore marrone, successivamente accertato essere hashish per un peso di 20 grammi.

Gli agenti, avendo ancora dei dubbi sulle dichiarazioni rese dal giovane, hanno provveduto a sottoporre lui e la sua camera a perquisizione.

A seguito di perquisizione, sempre all’interno dello stesso armadio da dove aveva prelevato la sostanza stupefacente,  al di sopra della mensola interna, è stata rinvenuta una scatola in latta contenente un altro frammento di colore marrone, anch’esso accertato essere hashish per un peso di 4 grammi, nonché un bilancino di precisione portatile, una forbicina tascabile sporca di residui di hashish e un pezzo di cellophane di colore bianco probabilmente utilizzato per il confezionamento delle dosi.

All’interno del comodino, è stata altresì rinvenuta la somma di 110 euro, suddivisa in tre banconote da 20 euro e una da 50euro, tutte accartocciate, dunque riconducibile a provento dell’attività di spaccio.

Gli agenti, contrariamente alla versione della detenzione della sostanza stupefacente per il solo consumo personale, hanno potuto appurare che nel cellulare dell’uomo c’erano varie conversazioni riconducibili all’attività di spaccio, per questo l’apparecchio è stato sequestrato insieme alla droga.

Per i fatti di cui sopra, il 33enne napoletano è stato tratto in arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio e sarà sottoposto a processo con rito direttissimo.

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