Studenti e bus, ressa alle fermate
Ragazzi stipati all’uscita dalle superiori. Diversi sono rimasti a terra chiamando i genitori a casa
Mezzogiorno di fuoco sui bus. Ieri al centro studi di Viserba pochi mezzi e troppi studenti tra mascherine che si abbassano per il caldo insopportabile stipati sugli autobus. C’è chi non se l’è sentita di salire ed ha chiamato: «Mamma cosa devo fare? A scuola ci fanno le lezioni sul distanziamento, ma qui è una calca». Chiusa la telefonata i genitori sono partiti. Altro traffico per la strada e coda di auto in arrivo al centro studi. Se ne conteranno a fine mattinata tante. «Abbiamo acquistato l’abbonamento da 250 euro e non ci sono le condizioni nemmeno per poterlo usare. E’ mai possibile?» ci racconta Ioanna Wisniewska, una delle mamme accorse sul posto per prelevare la figlia che frequenta il Valgimigli. Se alcuni ragazzini hanno mollato, altri hanno tenuto duro, ma il viaggio è diventato un incubo dice William Bocca, papà di uno studente del Serpieri (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino
—