Chiuso hotel allergico alle norme anti-Covid
Nonostante la seconda serrata per la mancanza delle più elementari regole di sicurezza, il gestore aveva continuato a tenere aperto
MARIO GRADARA – Ha violato ripetutamente le disposizioni anti-Covid e l’ha pagata cara: chiuso dal Comune l’hotel Brenta, tre stelle di Viserbella. Un pugno di ferro, quello usato da Palazzo Garampi anche perché la struttura è recidiva. Aveva avuto già una prima ordinanza di chiusura, dopo un controllo effettuato un anno fa. Ora il film si è ripetuto. Il titolare aveva potuto riaprire i battenti alla vigilia dell’estate 2020, sfruttando la presentazione di una nuova Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). E tra le nuove violazioni accertate, alcune erano le stesse rilevate nell’estate 2019. Il controllo è stato fatto a metà agosto, dopo numerose segnalazioni da parte dei turisti, presentate anche all’ufficio reclami dell’assessorato. Nell’occasione erano intervenuti gli agenti della Polizia Locale del distaccamento di Viserba, insieme ai carabinieri della stazione locale e al personale dell’Ausl. La struttura in questione, conferma l’amministrazione comunale, era già nota agli organi di polizia per precedenti problemi “registrati in contrasto con le norme essenziali che regolano l’attività alberghiera”. Nonostante il primo stop ferragostano, l’hotel è rimasto aperto. Nuovo controllo a fine agosto e nuovo altolà. Ora è stato costretto a chiudere i battenti, anche se l’estate è finita. Dal sopralluogo di metà agosto nei locali dell’albergo e dalle testimonianze dei numerosi clienti arrabbiati e delusi per la vacanza rovinata, sono emerse numerose indicazioni sulle irregolarità. Delle quali è stato trovata conferma durante il controllo: “mancata differenziazione dei percorsi interni; mancanza di dispositivi per l’igiene delle mani con gel; mancanza di pulizia degli ambienti e della biancheria; locali carenti dal punto di vista igienico, sporcizia e assenza della documentazione per la registrazione delle presenze come prescrivono i protocolli Covid della Regione”, segnala il Comune. L’assenza dei requisiti minimi, nonché di quelli previsti per la gestione di un 3 stelle, ha fatto scattare sanzioni per 12mila euro, oltre all’ordinanza di divieto di prosecuzione dell’attività ricettiva notificata intorno alla metà di agosto. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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