Sanificazione, i contributi non bastano. Cna: centinaia di piccole imprese beffate
Era già successo a giugno con l’operazione “click day”, quando le risorse per compensare le spese sostenute dagli imprenditori per sanificare le proprie aziende e prevenire il contagio da Covid. Ora viene concesso il bis: le risorse statali non sono sufficienti e per centinaia di piccole imprese riminesi si sta configurando una beffa vera e propria. È la sintesi della denuncia firmata ieri pomeriggio da Davide Ortalli,direttore della Cna Rimini. I calcoli sono immediati e neppure troppo complicati, ha rimarcato, i 200 milioni stanziati su scala nazionale sono pochi e chi sta chiedendo un rimborso sotto forma di credito d’imposta perle uscite relative a mascherine, gel e sanificazione dei locali, alla fine di dovrà accontentare di un “misero” 9 per cento invece del 60 ipotizzato all’inizio. Il rischio – rilancia Ortalli – è che per colpa della burocrazia alla fine costa più la pratica di quanto effettivamente viene recuperato. Doveva essere un 60 per cento – spiega la Cna Rimini in una nota – a fronte delle spese straordinarie sostenute per prodotti e servizi necessari al rispetto delle nuove normative Covid. Invece? “Si rivela un’altra beffa dopo il click day di giugno che in una frazione di secondo aveva esaurito il plafond”. La dotazione di 200 milioni per il 2020 si è rivelata ampiamente insufficiente alla luce della richiesta delle aziende e ha così “obbligato l’Agenzia delle entrate a ripartire le risorse, riducendo ad un misero 9 per cento la misura effettivamente utilizzabile del credito d’imposta”. Una “brutta sorpresa anche per le tante imprese del territorio riminese che, nel rispetto dei protocolli di sicurezza approvati d’intesa con il governo, hanno realizzato investimenti in sicurezza”. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna
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