“No al passaporto Covid, ci affonderebbe”
Gianni Indino (Confcommercio) e Patrizia Rinaldis (Federalberghi) bocciano l’iniziativa lanciata dalla Commissione europea
MARIO GRADARA – “Un passaporto Covid per viaggiare a partire da giugno? Mi sembra discriminante verso le persone che non avranno ancora avuto modo di essere vaccinate, che saranno tante”. L’idea di Bruxelles di un pass Covid per gli spostamenti all’interno dei confini continentali, annunciata dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, viene bocciata in partenza dalla Confcommercio della provincia di Rimini. Così come dalla Federalberghi del capoluogo, la più rilevante del Belpaese. “Una sorta di passaporto ad hoc per chi è riuscito a vaccinarsi e risulti negativo a un test fatto nelle 72 ore prima della partenza pare sbagliata, ingiusta e inapplicabile – fa eco Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini –, inoltre potrebbe fortemente limitare i flussi turistici, che già si annunciano ridotti rispetto ai nostri standard abituali prima della pandemia”. (…)
“Nell’estate 2020 sono state prese misure importanti per garantire la sicurezza dei turisti – aggiunge Gianni Indino, presidente provinciale Confcommercio –, il che va ripetuto questa estate. Consentire le vacanze solo ai vaccinati o a chi è riuscito a fare un tampone last second non va”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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