Dai fasti al buco da 275 milioni: la fine del gigante del mattone
La Cooperativa muratori di Verucchio è stata dichiarata fallita nel settembre del 2017. Tra i 270 creditori del gruppo c’era anche l’Inps che rivendicava oltre mezzo milione di euro
Un crac colossale, da 275 milioni di euro, quello della Cmv, Cooperativa muratori Verucchio, conseguente alla dichiarazione fallimentare fatta dal Tribunale di Rimini il 15 settembre 2017. Un crac – quello del gigante del mattone, che ebbe ripercussioni su 11 enti locali e 21 istituti bancari. Una decisione che era nell’aria da mesi, che travolse Cmv, presieduta da Sauro Nicolini, e trascinò nel nel buco nero dei debiti un gruppo di dodici società, undici delle quali confluite nella capofila in ragione di un concordato mai realmente decollato. Le società dichiarate fallite, oltre al Gruppo Cmv, erano Cmv Servizi, Pian delle Vigne, Amalia Golf Club Villa Verucchio, Relais Villa Verucchio, Residenza Isolaverde, Colonia Bolognese, Società Paradiso, Grandi Orizzonti, Residenza Monferrato, Marina Immobiliare e Società Cooperativa Muratori di Verucchio. Il concordato era stato concesso nel 2014 dal Tribunale, che aveva dato tempo fino al 2019 per realizzarlo. Ma il tempo era scaduto in anticipo: nel novembre 2016 alcuni dei tanti creditori di Cmv avevano chiesto di annullarlo «per oggettiva impossibilità di realizzazione del piano» (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino
—