Rimini. Otto amici al ristorante ma divisi dal Green Pass

Rimini. Otto amici al ristorante ma divisi dal Green Pass

In otto a pranzo ma divisi dal Green Pass

MANUEL SPADAZZI – Un pass per le tagliatelle. Da ieri al ristorante, per chi pranza o cena nei locali al chiuso, si entra solo con il Green Pass. E le nuove regole, era prevedibile, hanno creato non pochi disagi ai clienti e naturalmente agli operatori. “Quelli più increduli sono gli stranieri – allarga le braccia il titolare del Rose & Crown, Richard Di Angelo –. Abbiamo tanti tedeschi a Rimini in questo periodo, per fortuna. Non si capacitano del perché serva il Green Pass per entrare in un locale a bersi una birra e mangiare un panino”. Ieri Di Angelo ha invitato i tedeschi arrivati nel pub a sedersi nel dehor esterno, “così evitiamo noie a tutti. Ma cosa faremo in quelle sere in cui il locale è pieno e inizia a piovere? Mandiamo a casa tutti quelli sprovvisti del Green Pass?”. Per adesso si va avanti sfruttando al massimo i dehor e gli spazi esterni. Ma ci sono ristoranti come Da Marinelli che hanno pochissimi tavoli esterni. “A pranzo hanno mangiato tutti dentro – dice Vittorio Pari, il titolare – Sapevano delle nuove regole e non hanno fatto storie, esibendo la ’carta verde’ e il documento. Ma i problemi li abbiamo avuti alla sera. Tra quelli che prenotavano c’era chi non ha ancora il Green Pass, li ho sistemati nei tavoli esterni finché ho avuto tavoli liberi. Con i gruppi è ancora più problematico. Ti arrivano in otto e scopri che tre di loro non hanno il Green Pass: cosa fai? Li separi? Un po’ dentro e un po’ fuori? Li mandi via?”. La speranza, di Pari e tanti altri ristoratori, è che le nuove restrizioni siano riviste e ‘alleggerite’ in autunno, “altrimenti ne risentiranno gli incassi”. Ieri da Marinelli c’erano anche diversi sammarinesi: “Siamo venuti perché abbiamo saputo dell’intesa con l’Italia, che ha previsto l’esenzione per noi fino al 15 ottobre. Se non fosse arrivata non so se saremmo venuti”, ammette Simone, 24enne di San Marino, a tavola con la famiglia. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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