Allarme infiltrazioni nella semestrale. Dia: Covid elemento di rischio
ANDREA ROSSINI – “Sto coronavirus è stato proprio un buon affare”. La frase, intercettata nel corso dell’indagine riminese “Dirty cleaning” della Guardia di Finanza sintetizza il compiacimento per i redditizi risultati raggiunti da un imprenditore pregiudicato napoletano vicino al clan Di Lauro ed è citata nella relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia al Parlamento. Appena pubblicata, si riferisce al secondo semestre del 2020. Dal dossier emerge che il Covid ha accentuato le conseguenze negative sul sistema sociale ed economico. Il timore è che le organizzazioni malavitose potrebbero approfittare delle difficoltà finanziarie dei cittadini e delle imprese. Di certo sono “sempre più orientate verso una sorta di metamorfosi evolutiva che riduce le strategie cruente per concentrarsi progressivamente sulla silente infiltrazione del sistema imprenditoriale”. “In territori come quello emiliano-romagnolo – si legge nella relazione – dove è soprattutto l’elevata dinamicità del tessuto economico a catalizzare gli interessi criminali convergono di frequente interessi mafiosi e interessi illegali di una criminalità economica comune”. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna
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