In Romagna due morti su tre sono riminesi
MANUEL SPADAZZI – Dove si vaccina di meno, il tasso di mortalità è più alto. E i numeri purtroppo sono lì, a confermarlo. Da luglio a oggi in Romagna ci sono stati 36 decessi di persone positive al Covid, e ben 22 sono avvenuti nel Riminese. “Non è un caso – osserva Carlo Biagetti, infettivologo dell’Ausl, a capo del programma per la gestione del rischio infettivo –. Rimini resta la provincia con meno vaccinati, in Romagna. Quando è partita la nuova ondata con la variante Delta, sono aumentati sia i casi che i decessi, qui più che altrove”. Quanti sono, tra le vittime del virus, quelle non vaccinate? “Senza entrare troppo nei dettagli (è la linea che si è data l’Ausl Romagna) posso assicurare che la maggior parte delle persone decedute non aveva fatto il vaccino. Fondamentalmente i positivi al Covid deceduti negli ultimi mesi si dividono in due categorie. Da una parte ci sono persone molto anziane e che avevano già altre patologie importanti. In diversi casi non hanno nemmeno avuto la polmonite bilaterale da Covid”. E dall’altra? “Persone di età più giovane che sono morte per insufficienze respiratorie. E tra queste la maggioranza non aveva fatto ancora il vaccino”. Quindi Rimini ha avuto più decessi che altrove, per la bassa copertura vaccinale? “Sì, senza dubbio. A Rimini ci sono stati più morti per due motivi tra loro correlati: la bassa percentuale di vaccinati e il forte incremento di contagiati, che poi è sempre dovuto all’andamento della campagna vaccinale”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
——