Sospesi già 80 infermieri, ospedali sotto pressione
MANUEL SPADAZZI – Sono saliti a più di 80, nel Riminese, gli infermieri sospesi perché non si sono vaccinati. Sono praticamente raddoppiati nel giro di una settimana gli operatori sanzionati. E tra gli infermieri fin qui lasciati a casa senza stipendio perché hanno rifiutato di immunizzarsi, più della metà sono in servizio negli ospedali o lavorano comunque alle dipendenze dirette dell’Ausl. La situazione è critica in diversi reparti. La sospensione degli infermieri non vaccinati sta provocando problemi organizzativi e disagi al Pronto Soccorso, al reparto di Terapia Intensiva Neonatale, alla Pneumologia. Ma le difficoltà ci sono anche in altre reparti. L’Ausl sta avendo problemi anche nell’organizzare l’assistenza domiciliare, perché alcuni degli infermieri No Vax sospesi erano impiegati nel servizio di cure a casa. I disagi sono destinati a crescere, perché a breve altri infermieri non vaccinati verranno sospesi dall’Ausl, compresi alcuni ospedalieri. La direzione dell’azienda sanitaria si è già mossa per cercare altri infermieri, nel frattempo alcuni saranno reclutati presso i Centri vaccinali. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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