Da dopodomani attivo un gruppo di lavoro
Diverremo la Repubblica della Cannabis?
“Cerchiamo di essere i primi per una volta“, si è sentito dire, in proposito, a dicembre 2018 in Consiglio Grande e Generale. Il Congresso di Stato ha deliberato il 23 luglio scorso. Dopodomani si riunisce il “Gruppo di lavoro per lo studio dei provvedimenti atti a disciplinare la produzione, la coltivazione, la trasformazione, il commercio e l’utilizzo di prodotti a base di cannabis (*), di tipo sia terapeutico che non terapeutico”.
Secondo noi, per il nostro modo di pensare, è una brutta notizia. Da aggiungere ad altre – per chi fosse superstizioso – in questo anno bisesto, segnato dal Coronavirus.
Il Fondo Monetario Internazionale ha definito il nostro debito pubblico “insostenibile” e, subito dopo, l’agenzia di rating Fitch ci ha declassati, rendendoci più gravoso il ricorso a prestiti.
Il nuovo CGG ha esordito a gennaio pregiudicando i rapporti instaurati con la Cina 50 anni fa, per allinearci coi servizi segreti italiani. Cioè gli stessi a cui è andata a raccontare del nostro sistema finanziario la Presidente di Banca Centrale, spiazzando chi sperava in un recupero della raccolta del sistema bancario, scesa a un terzo di quella del 2007.
Poi il disastro nel settore giustizia. Gravissimo. Da Strasburgo ci è arrivato tra capo e collo un avvertimento impietoso: come se qui governasse una ‘banda’ di non raccomandabili, anziché una compagine di politici liberamente eletti.
La reputazione del Paese è quel che è dopo la trovata dei ‘Titani’ bond. Non migliorerà quando il ‘gruppo cannabis’ metterà mano al progetto illustrato a suo tempo in CGG: centro storico = “fumeria”, previe le necessarie depenalizzazioni.
Marino Cecchetti
(*) Cannabis: la pianta nella sua totalità; Marijuana: i fiori; Hashish: prodotto di resine e pollini.