Nq Rimini San Marino. Relazione antimafia. Anna De Martino

Nq Rimini San Marino. Relazione antimafia. Anna De Martino
Nq Rimini San Marino
Il
17 settembre verranno rese note le conclusioni sulle infiltrazioni camorristiche
a San Marino e le responsabilità politiche
 Relazione antimafia, 6 i
politici coinvolti

Trapelano le prime indiscrezioni della Commissione
/ Almeno 4 sarebbero della Dc, gli altri invece del Psd


Anna De Martino del Nuovo Quotidiano di Rimini San Marino (www.nqnews.it)
SAN MARINO Tutti l’aspettano. In molti la temono. Per
San Marino sarà una svolta, quel sigillo che metterà fine alla “prima
Repubblica” del Titano, provocando forzatamente (e fortunosamente!) un ricambio
nella classe dirigente del Paese. La relazione che la Commissione consiliare
antimafia si accinge a concludere, sotto la spinta di riunioni quasi
giornaliere, avrà un effetto deflagrante nella politica sammarinese, perché ci
si attende – e c’è qualche consigliere che l’ha anche promesso – la verità sulle
commistioni tra camorra, affari immobiliari e finanziari e politica. Tutto sarà
messo a nudo. Verranno pubblicati i verbali delle audizioni delle persone
coinvolte, si chiariranno i ruoli che ciascuno ha avuto e come sia stata
“agevolata” la scalata tentata dagli amici dei boss alla Rupe.

Se i nomi non fossero già emersi, più o meno chiaramente, dall’indagine
napoletana, quella denominata “Staffa” che ha portato all’arresto e ad ordini di
misure cautelari per Livio Bacciocchi, Francesco Vallefuoco, Oriano Zonzini e
Roberto Zavoli, i sammarinesi potrebbero anche stupirsi. Ma per chi a San Marino
è nato e ha vissuto abbastanza a lungo, quei nomi “politici” non
meraviglieranno. Faranno invece scalpore gli incontri, i contatti, le telefonate
e le cene. Le minacce, le misure di protezione. Faranno parlare per molto tempo
le testimonianze, al netto di qualche tentennamento, che i protagonisti, quelli
che hanno già pagato col carcere preventivo, hanno reso ai consiglieri della
Commissione antimafia, la stessa che si è tenuta in vita nonostante il Governo
sia morto. Sono sei i nomi di politici, che negli anni hanno ricoperto ruoli
importanti nel governo di San Marino, appartenenti ai due maggiori partiti del
Paese, ossia democrazia cristiana e partito dei socialisti e dei democratici,
già individuati dalla Commissione. Quei sei compariranno nei verbali a volte
come “conoscenti”, altre come “amici”, ma anche “nemici da avvicinare”, dei
protagonisti dell’indagine “Staffa”. Uno sforzo di memoria agli attenti lettori
servirà per arrivarci prima che la commissione ne pubblichi ufficialmente le
generalità. Sei persone (almeno 4 della Dc e le altre del Psd) saranno citate
come politici che hanno avuto a che fare, a vario titolo con le persone
indagate. Le conclusioni della Commissione antimafia, che non ha poteri
giudiziari come la magistratura ma, volendo passare il termine, è un “tribunale
politico”, daranno conto di notizie di reato? La magistratura sammarinese che
pure da tempo sta indagando Bacciocchi, Zavoli, Zonzini e Vallefuoco, trarrà la
notizia che qualche comportamento rilevante dal punto di vista “penale”, e non
solo “politico”, esponenti di spicco dei due partiti l’hanno tenuto, oppure no?
Lo si saprà dopo il 17 settembre quando la relazione sarà pubblica. La mozione
di censura politica che ne seguirà, sembra scontata, anche se già in parte
anticipata dalle molte dichiarazioni di rinuncia alla candidatura. E poi? La
pacificazione politica sarà inevitabile come le già ventilate coalizioni
elettorali.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy