Anna De Martino di NQRimini San Marino: La maggior parte degli assegni, staccati per finanziare i camorristi napoletani, cambiati in contanti sul Titano / Sequestrate le società di Pelliccioni / Congelati il conto corrente, la Beach Paradise e le quote di 4 partecipate / Tra i collaboratori i nomi di nuovi possibili indagati tra Rimini e San Marino
RIMINI – Tutto sotto sequestro. E col nuovo codice antimafia potrebbe finire tutto confiscato dallo Stato. Tutto quello che è di Flavio
Pelliccioni, è stato congelato dalla Procura antimafia di Napoli che indaga sui legami del 54enne e la camorra. Un conto corrente, parte delle quote di 4 società, l’intera quota della società Beach Paradise, che gestisce il Beach Cafè del Marano di Riccione, e riconducibile a Flavio Pelliccioni. Tutto finisce nell’enorme sequestro del valore di 100 milioni di euro disposto dal gip napoletano nell’ambito dell’inchiesta sulle finte fideiussioni bancarie, assicurate proprio da Pelliccioni, al clan dei casalesi. (…)
Le società coinvolte nell’operazione finanziaria dei casalesi sono “I.FI.S. Sa (istituto finanziario sammarinese) e la “DSM Sa (Drive Service Motorsport), con sede in San Marino, “società estere non iscritte all’albo – scrive il Gip di Napoli – né censite presso gli organismi di vigilanza nazionali (ex Uic e Banca d’Italia)”. Gli accertamenti bancari, hanno evidenziato numerose transazioni bancarie intervenute con IFIS S.a. e DSM S.a. e che la maggior parte degli assegni emessi dal referente dei Casalesi in pagamento della fideiussione per il centro commerciale, sono stati posti all’incasso in San Marino.
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Marino di N. Montebelli