NQRimini San Marino. Cs, la banca dei Narcos.

NQRimini San Marino.  Cs,  la banca dei Narcos.

NQRimini San Marino: In manette il presidente del Credito Sammarinese Lucio Amati, un funzionario e un membro del collegio dei sindaci / “Era la banca dei Narcos” Operazione della Dda di Catanzaro: 11 arresti Scoperto dove finivano i soldi delle cosche

Nella rete degli investigatori altre 10 persone, tra cui un funzionario del  Credito
Sammarinese
  e un membro del collegio dei sindaci della banca. E poi un avvocato, un commercialista, due procacciatori d’affari finiti in manette nell’operazione Decollo
Money
, condotta ieri mattina dai carabinieri tra Calabria, Emilia Romagna e Lazio. Un’operazione contro la potente cosca Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia che, si è scoperto, ripuliva i propri soldi proprio a San Marino.

Al centro dell’indagine, svolta in collaborazione con il commissario della legge Rita Vannucci, appunto, il presunto riciclaggio dei proventi del narcotraffico calabrese. E proprio il filone sammarinese dell’indagine aveva portato, lo scorso 8 luglio, all’arresto di Valter
Vendemini
, fino a pochi giorni prima direttore generale del Credito sammarinese. Nel corso degli interrogatori fiume condotti dal commissario Vannucci, e al quale hanno assistito magistrati di Catanzaro, Vendemini avrebbe reso dichiarazioni che hanno portato allo sviluppo della vicenda. L’ex direttore agli inquirenti avrebbe confermato che dei due conti correnti intestati al narcotrafficante Vincenzo Barbieri – ucciso nel marzo scorso in Calabria – al Credito sammarinese erano a conoscenza altre persone all’interno della banca.

Secondo quanto trapelato, sono iscritti nel registro degli indagati dell’ufficio inquirente del Tribunale del Titano, tutti i membri del consiglio d’amministrazione e del collegio sindacale del Credito sammarinese.

“In questo momento di crisi di liquidità, banche e intermediari finanziari sono disponibili ad accettare qualsiasi tipo di denaro, anche sporco come questo”. Questo il commento del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, nel corso della conferenza stampa di ieri a Roma, alla quale ha preso parte anche Rita Vannucci. Il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha invece sottolineato lo stato di difficoltà economica in cui versava il Credito sammarinese: “I soldi delle cosche erano i benvenuti. Avrebbero preso qualsiasi tipo di denaro”.

Secondo gli inquirenti i vertici della banca erano consapevoli della provenienza del denaro. Circa un milione di euro è la somma che Barbieri aveva depositato nell’istituto di credito sammarinese, consegnandolo, all’interno di una valigetta, direttamente al direttore della banca nel corso di un incontro a Bologna. Ma secondo gli inquirenti si tratterebbe solo della prima tranche dei 15 milioni che la ‘Ndrangheta avrebbe voluto riciclare e reinvestire attraverso il Credito sammarinese.

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