Nuova legge sul commercio a San Marino

Nuova legge sul commercio a San Marino

Addio al vincolo del 51% in mano ai
residenti. Il Consiglio grande e generale approvera’ domani
mattina, dopo il dibattito che ha occupato tutta la seduta
parlamentare odierna, il Testo unico del commercio, la
“rivoluzione” nel settore voluta dal segretario di Stato
competente, Marco Arzilli. Che introduce diverse novita’ in un
comparto fondamentale per l’economia sammarinese.
A partire appunto dalla liberalizzazione nella proprieta’
degli esercizi. Ma non solo. La normativa, spiega in Aula il
relatore di maggioranza, Federico Bartoletti, listone
Pdcs-Eps-AeL, fissa per esempio la possibilita’ per le imprese di
aprire spacci aziendali; definisce con precisione gli outlet;
detta le basi per il commercio elettronico e per il piano di
valorizzazione commerciale che qualifichera’ l’offerta nei centri
storici. Vengono inoltre definiti gli orari di apertura e
chiusura delle attivita’, e introdotto l’obbligo di registrare la
denominazione per rendere riconoscibili i punti vendita. La
legge, prosegue Bartoletti, punta molto sulla formazione
professionale e sulla “coerenza tra offerta merceologica e
criteri di onorabilita’”. Prevede infine mercati della produzione
locale ma anche controlli e sanzioni piu’ rigidi per chi
sgarra.

Poteva essere una rivoluzione otto
anni fa, ora e’ un atto dovuto, contesta l’opposizione, con il
relatore di minoranza, il consigliere del Partito dei socialisti
e dei democratici, Stefano Macina, che apprezza il superamento
della soglia del 51%, ma critica il fatto che sara’ un comitato
d’esame composto da tre segretari di Stato e i rappresentanti
delle associazioni di categoria, ma da nessun esperto, a decidere
sui progetti che saranno accolti in Repubblica. Dando di fatto il
“massimo spazio alla discrezionalita’ politica. Gli operatori
potrebbero non sentirsi garantiti”. Inoltre il progetto di legge
fa ordine tra le varie normative vigenti, “ma rimanda aspetti
fondamentali come il piano di valorizzazione commerciale e il
commercio elettronico”.
“Il superamento del 51% non vuole mettere in difficolta’ gli
operatori sammarinesi, ma creare le condizioni per fare crescere
il settore”, replica Arzilli, sottolineando come non ci siano
preclusioni all’apertura di attivita’ commerciali in aree
industriali. Infatti, “per certe tipologie e’ gia’ permesso”. La
volonta’ del governo sul tema, aggiunge, e’ pero’ quella di
garantire la giusta dignita’ e di offrire giusti servi a utenti e
imprese”. Il progetto di legge, conclude, e’ in sinergia con
quello appena approvato sulle licenze e diventera’ ancora piu’
importante con l’abbassamento della monofase dal 17% al 15%.

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