Nuove tasse a San Marino. La Stampa, Fabio Pozzo

Nuove tasse a San Marino. La Stampa, Fabio Pozzo

La Stampa
San Marino tassa yacht e auto di lusso
Fabio Pozzo
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Nella Finanziaria anche un prelievo sui frontalieri
A fine agosto 2009 il ministro dell’Economia Giulio Tramonti, evidenziando le differenze economiche, finanziarie e fiscali tra l’Italia e San Marino, aveva detto che nella Repubblica del Titano c’era uno stock di auto di lusso del 20% sul parco macchine totale, contro un 9% italiano.
Eppure, non se ne vedevano tantissime scorrazzare all’ombra della Rupe: da qui, il sospetto che fossero cittadini italiani ad acquistarle, profittando del regime fiscale privilegiato di San Marino. Stesso discorso per yacht e aerei privati. Ora, però, dal Titano arriva una stretta: la Reggenza ha promulgato il decreto di attuazione di alcune delle misure straordinarie previste dalla Finanziaria 2011 per contenere il deficit, tra le quali l’imposta sui beni di lusso. Per quanto riguarda le auto di grossa cilindrata, superiori a 3.000 cv, si tratta di un adeguamento del bollo, che va da un minimo del 10% ad un massimo del 20% in proporzione alla cilindrata e i cavalli fiscali della vettura. È prevista poi una nuova imposta speciale sulle imbarcazioni e gli aeromobili, anche se iscritti in registri esteri, di proprietà o in locazione finanziaria a soggetti residenti, quando gli stessi beni non sono strumentali all’attività di impresa. Si tratta di un versamento una tantum, finora solo per il 2011, calcolato in base ai metri, che andrà da un minimo di 350 euro a un massimo di 1.000.
Non sono le uniche novità. Il Titano si trova a dover fronteggiare una «situazione straordinaria», spiega il Segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini, dovuta alla «crisi globale e allo stato dei rapporti con l’Italia». Leggasi, in quest’ultimo caso, dal decreto incentivi alla black list di Tramonti, che hanno fatto fuggire dalla Rupe capitali (5 miliardi il costo dello scudo fiscale) e imprese (200 in un mese). Facendo venir meno le entrate della Repubblica. Valentini parla di «cambio strutturale» dell’economia locale e di una «stagione di riforme» (entro giugno quella tributaria), ma anche, nel frattempo, della necessità di fare sacrifici per fronteggiare l’indebitamento e la spesa corrente. Da qui, la manovra per il 2011, di circa 45 milioni di euro, che «ci consentirà di contenere il deficit a 39 milioni ». – Dunque, tagli alla spesa e nuove imposte. Come il prelievo straordinario sui beni di lusso. «Risponde alla scelta di forte cambiamento decisa dalla nostra Repubblica, che non è e non vuol più essere un paradiso fiscale nel senso deleterio del termine, senza però perdere un regime di fiscalità leggera». Insomma, arriva un (piccolo) freno a quegli italiani furbetti che aggiravano l’Iva a casa, alle «frodi carosello», alle importazioni parallele. «Ma anche un segnale di equità:. non possiamo chiedere sacrifici a tutti e non andare a bussare anche alla porta di casa dei più privilegiati» dice il Segretario alle Finanze.
Non finisce qui. È stata introdotta anche la tassa del 3% sui servizi forniti da società di San Marino a privati (escluso banche e telefonia). E poi, un’addizionale del 15% sul reddito netto prodotto persone fisiche e giuridiche, sia residenti che non residenti, tenuti al pagamento delle imposte in loco. E ancora, una tassa (dal 3 al 6%) sulle provvigioni fatturate dagli agenti, mentre è in corso di definizione una nuova imposta sulle assicurazioni.
Infine, il prelievo sui circa seimila lavoratori frontalieri, cioè italiani impiegati di imprese di San Marino. Una stangata da 100-400 euro al mese. «Abbiamo solo decurtato la percentuale di abbattimento fiscale», spiega Valentini. C’è chi vi legge un «dispetto» a Tramonti. «Non è così. È che non possiamo più regalare nulla. Su 3.000 euro di tasse, a noi ne venivano 630 e il resto andava all’erario italiano. Certo, se l’Italia riconoscesse i crediti d’imposta di quanto da noi tassato… La bozza d’accordo è pronta».

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