San Marino ricorre a nuove tasse. La Stampa

San Marino ricorre a nuove tasse. La Stampa

La Repubblica di San Marino è costretta a ricorrere a nuove tasse per far fronte in parte al deficit di bilancio 2011.

Ne tratta Fabio Pozzo di La Stampa.

Il Titano si trova a dover fronteggiare una «situazione straordinaria»,
spiega il Segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini, dovuta
alla «crisi globale e allo stato dei rapporti con l’Italia». Leggasi, in
quest’ultimo caso, dal decreto incentivi alla black list di Tramonti,
che hanno fatto fuggire dalla Rupe capitali (5 miliardi il costo dello
scudo fiscale) e imprese (200 in un mese). Facendo venir meno le entrate
della Repubblica. Valentini parla di «cambio strutturale» dell’economia
locale e di una «stagione di riforme» (entro giugno quella tributaria),
ma anche, nel frattempo, della necessità di fare sacrifici per
fronteggiare l’indebitamento e la spesa corrente. Da qui, la manovra per
il 2011, di circa 45 milioni di euro, che «ci consentirà di contenere
il deficit a 39 milioni ». – Dunque, tagli alla spesa e nuove imposte.
Come il prelievo straordinario sui beni di lusso. «Risponde alla scelta
di forte cambiamento decisa dalla nostra Repubblica, che non è e non
vuol più essere un paradiso fiscale nel senso deleterio del termine,
senza però perdere un regime di fiscalità leggera». Insomma, arriva un
(piccolo) freno a quegli italiani furbetti che aggiravano l’Iva a casa,
alle «frodi carosello», alle importazioni parallele. «Ma anche un
segnale di equità:. non possiamo chiedere sacrifici a tutti e non andare
a bussare anche alla porta di casa dei più privilegiati» dice il
Segretario alle Finanze.

Leggi articolo di Fabio Pozzo

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