Nuovo Partito Socialista, pieno sostegno al referendum sulla preferenza unica

Nuovo Partito Socialista, pieno sostegno al referendum sulla preferenza unica

Maurizio Rattini, Antonio Volpinari e Marino Serra hanno illustrato alla stampa le ragioni del sostegno del Nuovo Partito Socialista alla iniziativa referendaria per la preferenza unica ed hanno invitato anche altri partiti a fare altrettanto a cominciare da Alleanza Popolare.
Molti esponenti di Alleanza Popolare, sulla stesso quesito referendario, in precedenza, si erano espressi positivamente. In effetti nella maggioranza governativa il referendum per la preferenza unica è motivo di divisione. Divisione che passa dentro gli stessi partiti della maggioranza, specie Psd ed Su.
Rattini, Volpinari e Serra hanno sostenuto che con l’attuale sistema elettorale ogni potentato economico moltiplica per 3, tante volte quante sono le preferenze, il proprio potenziale. Dopo, con una sola preferenza tutto sarà più difficile, anche per coloro i quali dispongono di possibilità economiche molto vaste.

I conservatori non vogliono cambiare nulla perché temono il rinnovamento, dicono che i giovani saranno penalizzati e vogliono che rimanga in auge il sistema delle cordate, che invece penalizza proprio i giovani capaci, distintisi nel proprio Castello, che godono della fiducia dei loro concittadini ma che inesorabilmente, come i fatti ci dimostrano, restano fuori dal Consiglio Grande e Generale perché scavalcati da ignoti ma fedeli ‘spingibottone’ vicini al capo cordata. Questo accade oggi con le tre preferenze ma con una il giochetto non sarà più così facile da realizzare.

I conservatori hanno bisogno delle cordate per mantenere i propri privilegi, meglio se in abbinata estero/interno. Una vera iattura per la nostra democrazia, un sistema che finisce per condizionare e falsare gli equilibrii interni alle varie forze politiche e al Consiglio Grande e Generale, un sistema da cui prende vita la frammentazione e l’instabilità politica che caratterizzano la scena da qualche anno a questa parte.
Senz’altro è più facile gestire cittadini residenti nei posti più sperduti del globo, ignari di ciò che accade nel nostro Paese, inconsapevoli di chi siano i candidati, soprattutto i più giovani, trattati come sacchi di zavorra, sottoposti a comportamenti scandalosi, simili a quelli verificatisi e documentati anche nelle ultime elezioni politiche del Giugno 2006.

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