“Odg banche, non vorremmo che chi grida alla crisi sia il primo a non voler chiarezza”, A. Fabbri

“Odg banche, non vorremmo che chi grida alla crisi sia il primo a non voler chiarezza”, A. Fabbri

L’informazione di San Marino

“Odg banche, non vorremmo che chi grida alla crisi sia il primo a non voler chiarezza”

Boschi: “Quello di Cardelli è stato un elogio per attaccarci. Escludo che quei voti persi fossero un segnale politico per qualcuno”

Antonio Fabbri

Non è un episodio politico al quale passare sopra, ma allo stesso tempo non sembra impensierire troppo la maggioranza, che da un lato esprime censura per aver visto cinque voti dei suoi esponenti sostenere l’odg dell’opposizione, dall’altro esprime anche “comprensione” considerato il clima teso di intenso dibattito da due anni a questa parte attorno al sistema bancario ed ha voluto essere “un po’ più aggressivo rispetto agli altri consiglieri”, ha detto il capogruppo di Ssd Giuseppe Morganti. Allo stesso tempo, comunque, la maggioranza sottolinea che è stato approvato anche il proprio odg che chiede di fare chiarezza su tutte quelle situazioni bancarie che negli ultimi vent’anni hanno avuto ricadute pesanti sul bilancio dello stato.

“Questa maggioranza ha dovuto compiere scelte impopolari anche rispetto a certi centri di potere. Scelte che inevitabilmente incidono sul consenso, ma il vulnus viene dal bilancio dello stato che, pure, registra degli indicatori in ripresa. Tuttavia non sarebbe così disastroso se non ci fosse stata tutta la zavorra degli ultimi vent’anni. Per questo riteniamo che vadano verificate le responsabilità politiche con una analisi seria delle responsabilità ed era riduttivo confinarla ad un unico istituto di credito”, dice il coordinatore di Repubblica futura, Matteo Fiorini. “Con la votazione di entrambi gli ordini del giorno, qualcuno ha voluto dimostrare una volta di più che non ha nulla da temere, ma la stessa cosa non so se si possa dire verso chi non vuole compiere una verifica per tutte le gestioni bancarie e propone commissioni di inchiesta a uso e consumo politico. Non vorrei che le stesse persone siano magari quelle che dicono che legislatura è finita e se finisse sarebbe il modo migliore per fare naufragare entrambe le commissioni di inchiesta. Insomma, non vorrei che chi grida alla crisi sia il primo ad avere interesse che legislatura finisca per non fare chiarezza”.

Il capogruppo di Ssd Morganti parla poi delle differenze tra i due ordini del giorno. “Bisogna chiarire se l’obiettivo della commissione di inchiesta è incriminare qualcuno o trovare soluzioni per risolvere problemi. Credo che lo scopo principale sia quest’ultimo: individuare i problemi per poi affrontarli con delle soluzioni. Lo scopo è portare avanti la commissione di inchiesta su quei casi in cui sono intervenuti provvedimenti di rigore che hanno prodotto allo Stato e all’economia dei danni. Considerato che quei danni condizionano poi le scelte, dalle pensioni alla spending review, alla richiesta ai consumatori di pagare più imposte. Mi chiedo anche perché, a fronte di cinque voti dalla maggioranza all’odg dell’opposizione, uno solo dall’opposizione sia arrivato sul nostro ordine del giorno. Forse c’è il timore di fare chiarezza oltre che sul Cis anche su Bdt, Bcs, Credito sammarinese, EuroCommercialBank, Asset”.

Nella conferenza stampa dell’opposizione era stato fatto, dal Capogruppo Dc Cardelli, esplicitamente il nome di Ciacci e Boschi, di C10. Un apprezzamento alle loro posizioni espresse nel dibattito sulle banche. “Non ci ha fatto piacere quel riferimento, ci è parso più un elogio per attaccarci. In ogni caso escludo nella maniera più convinta che questi quattro o cinque voti facessero parte di un progetto e fossero un segnale politico a qualcuno. Escludo anche che quei voti arrivassero tutti dalla stessa forza politica”, dice Boschi.

Gli esponenti di maggioranza, dunque, non mettono in dubbio la tenuta della coalizione. “Sicuramente ci siamo voluti guardare noi occhi”, ha detto Boschi riferendosi alle ore immediatamente successive alla votazione. “E’ naturale – ha aggiunto Morganti – che dopo due anni con sul groppone un andirivieni di problematiche importanti, ci possano essere delle tensioni o che possano emergere posizioni distinte. Va tuttavia detto che l’ordine del giorno votato non è in contrasto con quello della maggioranza, ma ne è piuttosto un sottoinsieme e detta delle tempistiche diverse”. Le commissioni di inchiesta saranno probabilmente due, a meno che in fase di preparazione delle leggi che dovranno istituirle non si raggiunga un accordo per farne una unica.

“Questo non vuole dire che la maggioranza non abbia intenzione di fare una seria analisi sul fatto e non fatto, anche perché a giugno saranno due anni e mezzo di legislatura. Ma se da un lato è vero che la maggioranza ha perso qualche voto, è altrettanto veri che sia in assestamento bilancio che sull’odg della maggioranza ci sono stati segnali diversi. A fronte di tutto questo non è escluso che si possa aprire una crepa anche nelle opposizioni rispetto a chi vede questo modo di confrontarsi impostato allo scontro come l’unico modo possibile”. 

 

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