Orietta Ceccoli: “Teoria interpretativa sulla Cricca”

Orietta Ceccoli: “Teoria interpretativa sulla Cricca”

Orietta Ceccoli: “Teoria interpretativa sulla Cricca”

Da circa venti anni il reddito pro capite della Repubblica di San Marino è in continua discesa e questo significa l’incapacità di creare la ricchezza, in termini di beni reali e di servizi. Quindi vediamo che l’attenzione prevalente è rivolta solo “all’utilità” attraverso la finanza e la moneta, cioè  si punta alla finanziarizzazione del sistema economico. Se da una parte sta crescendo la consapevolezza rispetto a questo impoverimento generale del sistema paese, in parallelo sta  aumentando la volontà collettiva di capire il processo di estrazione della ricchezza esistente,  che è stato e viene attuato da gruppi di persone a danno di altri, che possiamo elencare in 3 fatti significativi: il sistema corruttivo e tangentizio, sfociato nel “processo Mazzini, le crisi bancarie e il ricorso al debito estero.

Percezione della piovra

La mancanza di un blocco sociale di forze innovative e costruttive per lo sviluppo sano di San Marino, ci trascina verso la consapevolezza che esiste “una piovra” che sovrasta la Repubblica e gli impedisce di sviluppare. Anzi si ha la sensazione che la fase decrescente, cioè “l’era della perdita” non si voglia fermare, perché garantisce ad alcuni “le rendite di posizione”. Nel mese di aprile 2021 il Post di Emilio della Balda ha dato visibilità al tema della “Cricca”ed ha suscitato un dibattito social, ma poi il post è stato annullato. Seguendo questo evento è scattata l’esigenza di elaborare una teoria interpretativa del fenomeno, che ha avuto da diversi soggetti interpellati, denominazioni diverse, ma che hanno un medesimo contenuto e significato: ”piovra, cricca, potere costituito, poteri forti, lobby e casta”.

Metodo della teoria interpretativa

La teoria interpretativa è il tentativo di dare una spiegazione possibile ai fatti e alla loro successione. Per costruire questa teoria, ho formulate delle ipotesi ed ho interpellato un gruppo di persone che a diverso titolo, potessero conoscere i fatti e i personaggi, ho chiesto loro le percezioni e le conoscenze sulla “Cricca.” Ho chiesto di dare una elencazione dei caratteri che testimoniassero la presenza di questo fenomeno, la sua dinamica temporale e la sua diversità nella consistenza. Espongo sinteticamente i risultati di questa ricerca soggettiva.

Definizione di cricca

Possiamo definire “Cricca” un insieme di decisori, con relazioni formali e informali, che influenzano a livelli verticale e orizzontali le istituzioni e gli eventi socio-economici della Repubblica. Questi decisori sono portatori di interessi privati, individuali o di gruppi specifici, sono soggetti che respingono l’applicazione dell’equilibrio degli interessi tra i fattori della produzione, non hanno attenzione alla tutela degli interessi generali, di quelli collettivi, del benessere generale della comunità. I valori della buona politica, quali la solidarietà, l’equità, la giustizia sociale, la trasparenza, l’imparzialità, che anche nel nostro ordinamento hanno rilevanza costituzionale, sono ignorati o passano in seconda linea.

Composizione

Interessante è stato il tentativo di capire la composizione di questo fenomeno, che perdura nel tempo, ma che ha una variabilità di mescolanza al suo interno, in termini di provenienza: ci sono soggetti, titolari di rappresentanza politica, di realtà economiche, di apparati pubblici e di autorità indipendenti, del mondo professionale, della stessa stampa di opinione. La fluidità delle formazioni politiche degli ultimi decenni, l’allontanamento delle formazioni di tradizione cristiana e socialista dai loro valori originari di partiti interclassisti, che puntavano ad un equilibrio degli interessi, la stessa carenza di pesi e contrappesi nella struttura e nelle prassi istituzionali, l’attenzione e il sostegno alle azioni speculative e predatorie, non contrastate da volontà e strumenti di controllo, hanno permesso alla Cricca di essere molto presente e di incidere pesantemente sul piano economico e sociale. Taluni addebitano all’elettorato parte della responsabilità della situazione, ma io credo che con le elezioni del 2016 e del 2019, il corpo elettorale abbia espresso la volontà del cambiamento, ma che questa volontà non sia stata ascoltata e attuata dalle diverse classi dirigenti, che si sono alternate. Il mandato elettorale verso lo sviluppo è ed è stato chiaro, ma probabilmente si scontra con la presenza di una organizzazione sociale sammarinese, più orientata verso il “sistema tribale e il familismo,” che non permette il superamento “dell’età della perdita.” Il giornalista Marcello Veneziani la definisce anche “l’età della vecchiaia, in cui si perdono energia, funzioni vitali, salute e attenzioni.”

Strumenti

Gli strumenti che esprimono la “volontà di potenza della cricca” (citazione di Veneziani) si esprimono, con continuità e con progressione temporale, nei seguenti metodi: adozione del sistema della segretezza di talune decisioni, privilegio del principio di fiduciarietà, con l’introduzione dello spoil system nell’ordinamento sammarinese. Depotenziamento dei criteri di professionalità e del merito, ma continuazione dei criteri di amicalità (ai tempi della Clara Boscaglia, la società di consulenza organizzativa ISGO, capì, con loro grande sorpresa, che i rapporti amicali sorreggevano tutto il sistema gestionale dell’Amministrazione pubblica sammarinese) e dell’operatività organizzativa per traumi, invece di una valorizzazione di principi di continuità organizzativa e di sviluppo qualitativo incrementale, secondo le logiche della qualità totale. L’aspetto più preoccupante è la grave carenza di progettualità, in questa fase di ripresa dopo la pandemia, dove tutti gli Stati occidentali stanno adeguando i loro sistemi di politica economica e sociale. La nostra emersione “nell’età della perdita”si caratterizza con una carenza di vitalità, di energia e di volontà di sviluppo.

La Cricca ha una sua regia?

A questa domanda non so ancora dare una risposta. Una regia interna ed esterna è stata evidenziata nel triennio 2016-2019. Ma la domanda sulla perdurante Cricca, è quella di capire se esiste una regia e chi sono i soggetti che la compongono. Ma il quesito sulla regia, non si limita a capire  la composizione, cioè sapere chi sono i soggetti. Esistono e circolano un insieme di narrazioni su aspetti economici, sociali e istituzionali, che sono ben diversi da una rappresentazione vera della realtà, che diventano storie virali, e influenzano le decisioni e gli atteggiamenti di inerzia, come se i fatti non fossero reali, fossero inesistenti! Per capirci, porto un esempio. Oggi a San Marino il problema della povertà non viene percepito nella sua reale sostanza, cioè l’esistenza di nuclei familiari, che pur lavorando, non riescono ad arrivare a fine mese. La storia virale, che circola, è la seguente: “i poveri sono tali perché non accettano il lavoro, non vogliono lavorare il sabato e la domenica.” Riportato ciò, si capisce quanto queste storie, rientrano nella “strategia della perdita.” La giovane classe dirigente dovrebbe superare il dominio della Cricca e delle sue narrazioni virali, così altamente corrosive e nocive, per dare prosperità alla Repubblica e alla comunità nel suo complesso.    

 

Orietta Ceccoli

 

             

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