Riceviamo e pubblichiamo
Una serie di misure a sostegno dell’efficientamento energetico, crediamo sia la premessa nella prospettiva di investire oggi nella realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili che significa ridurre sensibilmente i consumi generali e non ricadere nell’aumento dei costi delle bollette di luce e gas”, in un periodo storico di rincari generalizzati.
Si dovrà continuare a rafforzare gli incentivi economici già esistenti volti a favorire la realizzazione di interventi per la produzione di energie rinnovabili in tutti gli edifici, nonché per facilitare l’installazione di impianti fotovoltaici, impianti solari termici e pompe di calore ed incentivare la cogenerazione verso le imprese.
Questa impostazione permetterà di continuare a sviluppare politiche energetiche adeguate ai bisogni di imprese e famiglie, tuttavia, in quanto riteniamo irrinunciabile effettuare investimenti infrastrutturali nel settore delle energie alternative al fine di ridurre la dipendenza dalle dinamiche di mercato e guadagnare margini di competitività sui prezzi dei prodotti energetici.
Portare la produzione di energia elettrica da fotovoltaico al suo massimo potenziale in una logica di piena comunità energetica e integrare tale fonte di approvvigionamento con impianti di produzione basati sulle più moderne tecnologie a impatto ambientale zero potrà garantire importanti benefici ai bilanci di imprese e famiglie.
Sul piano specifico delle imprese, ci dobbiamo impegnare a dare efficace applicazione al sistema della cogenerazione per le imprese al fine di migliorare la possibilità di minimizzazione dei costi in base al mutare del contesto di riferimento.
Proprio sulla cogenerazione, è bene ricordare che le sfide energetiche e ambientali, che ci troviamo di fronte impongono delle valutazioni e scelte importanti, e questo tema rientra proprio in una di queste scelte.
Certamente, le attività industriali in genere sono quelle più interessate alla cogenerazione, in cui le varie tipologie e potenze in gioco, visto che utilizzano una grande quantità di energia elettrica e termica, ed è logico supporre che giustamente intendono ottimizzare al meglio questi consumi e di conseguenza ridurre anche il loro costo energetico.
Penso quindi che dare l’opportunità alle aziende sammarinesi di produrre energia elettrica e termica grazie alla cogenerazione, sia un passo avanti in termini di tutela ambientale e riduzione dei costi energetici stessi, ponendo l’accento sull’importanza di ridurre la dipendenza da fonti energetiche esterne, offrire un vantaggio competitivo alle aziende stesse, promuovendo nel contempo un uso dell’energia più sostenibile e responsabile.
La cogenerazione si pone quindi come una pratica in linea con gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni di carbonio in atmosfera.
Va detto infine che la repubblica di San Marino potrà̀ mantenere fino al 31 dicembre 2030 l’attuale situazione di monopolio ovvero, attraverso l’AASS sia sulla fornitura e distribuzione di energia elettrica che di gas con la possibilità̀ di rinnovare tale condizione anche dopo tale scadenza. L’aspetto strutturale, di aver una Azienda dei Servizi che si occupa di vari servizi, dall’energia elettrica al gas, alla distribuzione idrica ed alle reti fognarie, ecc …, crediamo sia un modello che dovrà rimanere tale, ma con una visione di prospettiva di sviluppo e/o di accorpamento verso altri settori strategici e servizi, da gestire con un management in un’ottica espansiva di vera multiutility a tutti gli effetti.
In conclusione, possiamo affermare che in un’era dove la sostenibilità è più che una semplice parola d’ordine, per migliorare la qualità dell’ambiente a San Marino che dovrà altresì contribuire anche agli sforzi globali contro il cambiamento climatico, in particolare proprio in virtù delle azioni avviate dal Paese a livello internazionale come l’Agenda 2030 e la nostra imminente entrata nel mercato unico europeo, dove vogliamo poter competere alla pari e con gli stessi strumenti, tra i quali vi è proprio la cogenerazione industriale, in quanto prevista dalla cosi detta “Tassonomia Verde” che contribuiscono agli obiettivi di sostenibilità, dell’Unione Europea stessa.
Oscar Mina, candidato lista PDCS, nr.30
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