Camilla Conti di L’Espresso sotto il titolo Paradisi Fiscali / San Marino, cioè San
Pechino passa in rassegna i punti del contenzioso che non permettono ancora di chiudere la trattativa fra Repubblica di San Marino ed Italia.
Otto punti per la pace Ecco le ragioni che hanno finora impedito la chiusura del contenzioso tra San Marino e l’Italia:
1. Controllo sulle banche e sulle finanziarie. Alcune banche sammarinesi, eludendo le nostre norme, hanno operato in Italia senza che la banca centrale del Titano collaborasse per sanzionare tale comportamento.
2. Segreto bancario. È di ostacolo all’identificazione del beneficiario effettivo e allo scambio di informazioni tra banche dello stesso gruppo.
3. Fiduciarie. L’archivio unico recentemente costituito limita la comunicazione dei dati dei titolari delle partecipazioni alle sole società di diritto sanmarinese. 4. Scambio di informazioni in materia fiscale. Non ci sono, allo stato, accordi che lo consentano. Per questo motivo San Marino è nella black list dal 1999.
5. Casi giudiziari. Due rogatorie (Roma e Forlì) sono rimaste assoggettate alle vecchie norme che impongono la notifica preventiva degli atti agli indagati.
6. Fmi. Avvierà un esame sulle modalità di prevenzione del riciclaggio.
7. Evasione fiscale. Costituisce una forma di concorrenza sleale.
8. Fuga di capitali verso San Marino e denaro della malavita. La “protezione” del titolare effettivo del denaro depositato nelle banche sanmarinesi fa temere che il Titano sia anche meta per la malavita organizzata.
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Gli 8 punti sono dedotti dalla risposta del sottosegretario all’Economia Sonia Viale all’on.le Elisa Marchioni.