Paolo Rondelli, Presidente dell’Anis, sul tavolo tripartito

Paolo Rondelli, Presidente dell’Anis, sul tavolo tripartito

Tavolo tripartito – “Il no alla firma è un modo per far emergere i problemi. E risolverli”, di Paolo Rondelli, Presidente ANIS – Sono anni che l’ANIS lamenta un forte disagio per il modo di condurre le relazioni fra le parti sociali e i vari Governi tanto da portarla su posizioni distinte e autonome rispetto non solo alle organizzazioni sindacali, ma anche alle altre associazioni di categoria e all’esecutivo di turno. Anche oggi l’Associazione degli Industriali pone ancor più l’accento sulla necessità di cambiare nei modi e nei contenuti, facendo proposte precise ed assumendo iniziative Qualche esempio: ha voluto e condiviso con Fondazione ed Ente nel 2006 il “San Marino Forum”, un progetto per il Paese; ha commissionato, nel 2007, studi sullo scambio di informazione e sulle dogane comunitarie di San Marino, con lo scopo di contribuire a far crescere la consapevolezza dei problemi da affrontare e fornendo proposte concrete per risolverli. E ancora ha dato un contributo unico e determinante alla legge che istituisce i controlli sulle imprese e l’ufficio di collegamento, ha chiesto a tutti chiarezza sulla questione della rappresentatività: si è chi si rappresenta. Periodicamente predispone uno studio ricco di proposte e suggerimenti per lo sviluppo del paese, con posizioni motivate, chiare, scritte, che potranno essere condivisibili o meno, ma che sicuramente offrono spunti di riflessione e confronto.
Dopo il sofferto rinnovo del contratto 2005, fra l’altro senza la firma dell’UNAS, ANIS si è fatta promotrice di un’azione per far condividere a tutti l’accordo sulla stabilizzazione dei frontalieri. Anche successivamente si è resa disponibile ad ampliare le stabilizzazioni, anche se ciò non era previsto dagli accordi, per favorire le relazioni in vista degli imminenti rinnovi contrattuali.
Quando sono iniziati gli incontri al tavolo tripartito, gli imprenditori si sono seduti con la consapevolezza che il mondo e la realtà sammarinese stanno cambiando profondamente e coerentemente hanno avanzato proposte se si vuole addirittura dirompenti rispetto al consueto modo di agire.
Il 5 giugno l’Associazione ha inviato al Governo un documento che analizza lo stato reale dell’attuale momento economico e l’impatto che le proposte scaturite dal tavolo potranno avere sulle imprese e sul bilancio pubblico. Responsabilità e realismo.
Nel frattempo, lo ricordiamo, il settore finanziario, anch’esso alle prese con le note difficoltà, si è sottratto al confronto del tavolo tripartito. […] Assenza pesante, anche se sottaciuta. Basti considerare che i due settori assieme contano per oltre il 60% dell’economia sammarinese.
I nuovi accordi internazionali, i problemi interni, il conto della crisi nei prossimi mesi cambieranno radicalmente i riferimenti e le certezze. Tutto ciò mentre i metodi di lavoro e di confronto per trovare le soluzioni sono ancora quelli di tempi ormai lontani, del tutto inadeguati. Il no alla firma è un modo per scuotere il tavolo tripartito e far emergere i problemi veri, con il solo scopo di risolverli. L’obiettivo è di salvare l’impresa sammarinese e con essa i posti di lavoro.
L’ANIS mantiene la parola e conferma gli impegni assunti: le retribuzioni aumenteranno al pari dell’inflazione, anche se i prezzi dei prodotti industriali scendono così come i fatturati e soprattutto anche se non siamo in grado di comprendere appieno cosa accadrà alle nostre imprese fra qualche mese.

Paolo Rondelli

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