Parlamentari Pd del circondario incitano il governo italiano a intervenire per i frontalieri

Parlamentari Pd del circondario incitano il governo italiano a intervenire per i frontalieri

Tassa “etnica” sui frontalieri, il Pd chiede un atto ufficiale al Governo italiano dopo la sentenza della corte costituzionale sammarinese di conferma all’art. 56 della Finanziaria 2011: «si convochi l’ambasciatore»
Tassa “etnica” sui frontalieri, i parlamentari Pd Elisa Marchioni, Franco Narducci e Massimo Vannucci incalzano il governo italiano e depositano alla Camera dei Deputati una risoluzione perché il ministero degli Esteri avvii dei passi formali a tutela dei lavoratori italiani a San Marino. «Abbiamo atteso, purtroppo inutilmente, nei giorni scorsi, una presa di posizione formale del Governo italiano dopo la sentenza del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme (l’equivalente dell’italiana Corte Costituzionale) che ha confermato la legittimità dell’art 56 della Finanziaria sammarinese – spiega la deputata riminese Elisa Marchioni – insieme ai colleghi Narducci e Vannucci abbiamo depositiamo una risoluzione in commissione Affari esteri per chiedere che il ministro degli Esteri Franco Frattini si faccia carico della situazione dei nostri cittadini, di lavoratori che ogni mattina varcano il confine con la repubblica del Titano per lavorare. Nella risoluzione chiediamo di intervenire a difesa dei lavoratori italiani, con una nota ufficiale o convocando l’ambasciatore sammarinese».
La parlamentare riminese, autrice dell’interpellanza parlamentare che per prima ha “svelato” i motivi della crisi tra i due stati, nei giorni scorsi aveva sollecitato il governo sammarinese, durante un incontro pubblico a Dogana di San Marino, organizzato dalla Centrale Sindacale Unitaria a rivedere le proprie posizioni e a ritirare l’art. 56. «Colpire i lavoratori italiani – aveva spiegato la deputata Pd – significa in qualche modo colpire un territorio che si è sempre sentito a fianco di San Marino, significa colpire chi condivide opportunità come l’aeroporto, o benessere come il sistema turistico, chi condivide risorse e servizi pubblici e sopratutto chi ha chiesto, con forza, che l’Italia torni a dialogare nella reciproca chiarezza con il Titano». Poi è arrivata la sentenza del Collegio. “La tensione molto alta fra Italia e San Marino è un dato di fatto – dice Elisa Marchioni – ma non possiamo restare solo a guardare, mentre gli effetti di questa tensione si scaricano solo sui più deboli, i lavoratori, che vedono a rischio il proprio posto (900 licenziamenti nell’ultimo anno, hanno coinvolto anche 400 frontalieri), e la serenità del proprio lavoro. Ora questa discriminazione introdotta con la tassa etnica: fra lavoratore e lavoratore, fra colleghi che svolgono la stessa mansione, lo stesso compito, che lavorano insieme. Il ministro Frattini non può rimanere ancora silenzioso, e noi non aspettiamo più».

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