Partito dei Socialisti e dei Democratici sul referendum

Partito dei Socialisti e dei Democratici sul referendum

San Marino, 28 marzo 2011
COMUNICATO STAMPA
Il 27 marzo 2011 la cittadinanza ha fatto sentire la sua voce, chiara e forte, un cambio di passo a suon di voti contro la politica del territorio di questo Governo e del suo Segretario per il Territorio in particolare.
Lo ha fatto andando in massa ad esprimersi, un segnale positivo, di attenzione nei confronti del quesito referendario ma anche della situazione che sta attraversando il Paese: i sammarinesi sono vigili e partecipi, il giudizio sulla legge approvata non ha appello e il Governo deve prendere atto che tale risultato avrà effetti politici non limitati al quesito.
Il Congresso di Stato e la maggioranza che lo supporta hanno cercato in tutti i modi di boicottare la tornata referendaria: ponendo la data della consultazione in un giorno sfavorevole, facendo interrompere le procedure per la consultazione sull’adesione negoziata all’Unione Europea senza aver recepito il quesito, facendo propaganda contraria addirittura tramite una cartolina, per di più dai contenuti non veritieri, inviata da chi è parte garante ovvero lo stesso esecutivo. Ha pensato di aver depotenziato il referendum, rendendolo ostacolato e con un solo quesito, ha ritenuto che i sammarinesi andassero a spasso ignorando l’importanza che il territorio, soprattutto quello pubblico, ha per tutti loro.
Così non è stato ed il PSD accoglie i dati espressi dal 60% dei votanti residenti con il 92% dei SI’ con estremo favore, ringraziando il Comitato Promotore, tutte le associazioni e i gruppi spontanei che hanno preso posizione facilitando un risultato che è in primis una vittoria della democrazia ed il miglior modo di festeggiare l’Arengo del 25 marzo.
I partiti di opposizione, ancora la scorsa settimana, avevano proposto di accogliere il quesito interrompendo la procedura referendaria, la maggioranza ha voluto la prova di forza democratica e si è espressa contrariamente a tale proposta.
I cittadini hanno sancito che le prove di forza alle loro spalle non si compiono e hanno espresso un numero di sì superiore al numero dei voti ricevuti dal Patto alle elezioni del 2008. E’ evidente quindi la lontananza dal suo stesso elettorato, che si è espresso senza mezzi termini per il SI’.
Il Patto deve riflettere sul fatto che non ha il polso del Paese, ora nemmeno dei suoi elettori.
Traspare un evidente stato di insoddisfazione da parte del Paese nei confronti dell’operato di questo Governo.
Questo cementa la nostra convinzione che se si fosse celebrato il referendum sulla richiesta di adesione negoziata all’Unione Europea, oggi registreremmo due risultati storici, uno di politica interna, l’altro di politica estera.
Il PSD intende quindi mantenere al centro del dibattito politico anche il tema Europeo e auspica che la lettera di richiesta di adesione all’Unione Europea venga inviata al più presto.
Il PSD festeggia per la risposta democratica data dai sammarinesi, saluta con favore l’attivazione di tanti giovani che si sono espressi con mezzi innovativi e contenuti validi, raccoglie la responsabilità che il ripristino della legge che richiede il consenso dei due terzi del Consiglio Grande e Generale affida a tutte le forze politiche quando si decide di alienare i beni immobili pubblici dello stato che i sammarinesi sentono di tutti.
L’Ufficio Stampa del PSD

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