Partito Socialista su questione targhe

Partito Socialista su questione targhe

Nella giornata di ieri la televisione di Stato  ha trattato nuovamente la cosiddetta  “Questione targhe”. 

Una vera e propria “fuga” di veicoli verso l’estero , infatti da quando è stato emesso da parte del Governo Italiano il “Decreto Sicurezza” (convertito dal Parlamento con la legge n° 132 del 1 dicembre 2018) ad oggi i veicoli radiati per esportazione dal registro automezzi sammarinese sono stati 1457. 

Un danno economico non solo per le casse dello Stato, con una evidente perdita di introiti per le tasse di circolazione, ma anche una inevitabile ricaduta per le compagnie di assicurazione, in quanto come noto la radiazione non permette il trasferimento della polizza assicurativa .

Da alcuni mesi le nostre imprese vivono con sempre più crescente apprensione il mancato raggiungimento di una soluzione positiva del problema. 

In queste settimane, consapevoli della delicatezza della questione, i nostri operatori hanno seguito le indicazioni ricevute tramite apposite circolari da parte delle Associazioni di categoria di riferimento,  ben sapendo che comunque non le avrebbero sollevato da eventuali sanzioni previste a seguito della modifica del codice della strada vigente nel territorio della Repubblica d’Italia.

Il permanere, inoltre, della situazione sammarinese  in base a quanto indicato nella circolare del Ministero degli Interni Italiano del 10 gennaio 2019 u.s. – tra quelle che “necessitano di un approfondimento” non lascia, a questo punto, pensare ad una volontà della controparte italiana di trovare una soluzione positiva al problema.

E’ superfluo, infatti, ribadire quanto questa situazione stia gravando sulle nostre aziende data la stretta colleganza al ricorso a manodopera specializzata non residente in Repubblica per l’espletamento delle nostre ordinarie e quotidiane attività.

Occorre richiedere un incontro urgente il Governo italiano affinché – nel solco degli accordi di buon vicinato vigenti tra Italia e San Marino  – si possa riportare il dialogo nel giusto binario.

Il silenzio del Segretario Renzi (tipico di quando è in difficolta , basti pensare al tema giustizia) che dal 10 gennaio non interviene più su questa questione – non solo genera ulteriore preoccupazione da parte degli operatori – ma mette in evidenza come purtroppo i tanti annunci sugli ottimi rapporti tra la Repubblica Italiana e il nostro Paese non esistono . 

Cosa sta facendo la segreteria agli Affari Esteri  ?

Il Governo si è interessato per trovare specifici interventi per sostenere le imprese oggettivamente penalizzate da questa situazione sempre più delicata e preoccupante? 

Segretario Renzi – visto la mancanza di risultati – a questo punto la invitiamo a  rivolgersi al suo collega Podeschi , visto che nella sua rubrica ha numeri di telefono  di personaggi importanti.

Magari, oltre al numero di Albano, potrebbe trovare anche quello del Ministro Toninelli.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy