E’ evidente che vi sono difficoltà di comprensione tra le autorità pubbliche e la Passepartout.
La Ditta in questione ha fatto presente tempo fa a questa Segreteria di Stato la necessità di passare dall’attuale ponte radio ad un sistema più sofisticato, asserendo di aver già preso contatto con compagnie di telecomunicazioni italiane.
A seguito di un colloquio con il competente ufficio dello Stato, lo stesso ha ritenuto che le società sammarinesi di tlc potessero soddisfare le richieste di Passepartout ed è stato dunque alla stessa consigliato di rivolgersi ad esse per affrontare e risolvere il problema evidenziato.
Ci risulta che ciò sia avvenuto e che in particolare una società di tlc sammarinese abbia formulato una proposta, cui non ha fatto seguito alcuna risposta da parte dell’azienda.
Ora la rivendicazione di Passepartout viene esplicitata diversamente, ovvero non sussisterebbe più un problema di inadeguatezza sul piano tecnico, sussisterebbe invece un problema di “sicurezza” che dovrebbe essere garantito da almeno un certo numero di compagnie di tlc ulteriori a quelle presenti in Repubblica.
Preso atto che la problematica appare in parte mutata, la Passepartout la segnali per iscritto ai competenti uffici ed organi. Se l’istruttoria evidenzierà che la richiesta avanzata da Passepartout meriti accoglimento la politica cercherà certamente le soluzioni possibili, in grado di combinare le esigenze della società con quelle di sovranità e statualità.
Va da sé che qualora venissero autorizzate ad erogare servizi in territorio sammarinesi compagnie di tlc straniere, andranno altresì trovate le modalità per garantire all’erario sammarinese il versamento di quanto dovuto.
Quanto alla presunta “denigrazione” fatta da questa Segreteria di Stato nei confronti di Passepartout, si precisa che ciò non è mai avvenuto nei confronti di nessuna azienda sammarinese, semmai sono altri soggetti che appaiono impegnati da tempo in tale attività.
Infine, si precisa che questa Segreteria di Stato è fortemente impegnata ad incrementare gli investimenti e la forza lavoro in Repubblica, figuriamoci se può desiderare che aziende sammarinesi chiudano i battenti o trasferiscano la loro sede fuori territorio!