Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Chalet, il Titano indaga per riciclaggio

Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Chalet, il Titano indaga per riciclaggio

Corriere Romagna San Marino

Chalet,
il Titano indaga per riciclaggio

Sequestrati
il pc dell’ex Bmc di Colombelli, e mezzo milione alla Minutillo

Patrizia Cupo

 

SAN MARINO. Il tribunale
sammarinese sulle
orme dell’inchiesta Chalet:
dopo che Venezia ha
chiuso la vicenda per fatture
false con il patteggiamento
per tutti e
quattro gli imputati e ha
archiviato la vicenda del
bonifico fatto partire in
Bcs in epoca di sospensione
di pagamenti, San
Marino apre un’inchiesta
per riciclaggio. Sequestrato
il pc dell’ex Bmc,
assieme alla documentazione
relativa alla
società sammarinese riconducibile
all’ex console
Colombelli, quella attraverso
cui sarebbero
passate le fatture false.
Assieme a Colombelli,
nel registro degli indagati
sammarinese figurano
anche Piergiorgio Baita,
ex presidente della Mantovani
Spa (e il cui cognome
tradotto in inglese
diede nome all’i n c h i esta
veneta, “Chalet” a ppunto),
e Claudia Minutillo,
ex segretaria del
ministro Galan: a lei, sequestrato
mezzo milione
di euro. I tre, a vario titolo,
sono indagati per ipotesi
di reato che vanno
dal riciclaggio, all’a ppropriazione
indebita, al
concorso in fatture false.
Giallo registrazioni. E’
in quel computer sequestrato
che troverebbero
dimora le registrazioni a
cui, anche ieri, hanno
fatto riferimento con la
loro “i nt e rr og a zi on e
pubblica” Socialisti e Upr:
a loro dire, i presunti
file audio conterrebbero
la risposta alla vicenda
del famigerato bonifico e
per questo han chiesto al
governo di acquisirli.
Nel frattempo, sul pc è
stata disposta la perizia
tecnica, e si attende il risultato
delle analisi.
Contro i sequestri della
magistratura sammarinese
ha presentato intanto
ricorso la difesa di
William Colombelli, rappresentata
da Filippo
Cocco e Maria Selva, e ora
dovrà essere fissata
l’udienza di fronte al giudice
di terza istanza.
Riciclaggio. Sulla base
delle indagini italiane,
Colombelli e gli altri avrebbero
distratto fondi
simulando rapporti
commerciali inesistenti
(tant’è che a dicembre
scorso hanno patteggiato
per l’accusa di fatture
false: un anno e quattro
mesi per l’ex console): i
soldi, secondo gli inquirenti
sammarinesi, sarebbero
stati usati per
far nascere un’impresa a
San Marino, la Finanziaria
infrastrutture, e una
parte sarebbe stata trasferita
a Lugano una volta
messa in liquidazione
la società. L’altra parte
(mezzo milione circa) sarebbe
invece rimasta
nella disponibilità della
Minutillo ed è stata sequestrata
dalla magistratura
sammarinese
all’apertura della sua inchiesta.
Il bonifico alla Bcs. Il
giroconto da un milione
e 100mila euro che partì
dalla Banca commerciale
sammarinese (alla
volta di un altro istituto
finanziario del Titano)
in piena epoca di sospensione
di pagamenti era
proprio il capitale sociale
della Finanziaria infrastrutture:
il bonifico
venne disposto al momento
della sua chiusura.
Metà del fondo,
548mila euro, fu spedito
a Lugano ed era la parte
che spettava all’ex console
Colombelli: la Svizzera
ha prima bloccato
la cifra e poi l’ha dissequestrata
quando ha archiviato
la vicenda (come
ha fatto Venezia),
chiarendo che a suo avviso
le somme non erano
frutto di reato. Per San
Marino non sarebbe così:
per questo, il commissario
della legge Antonella
Volpinari ha disposto
il sequestro dell’altra
metà del capitale sociale
rimasto sul Titano nella
disponibilità della Minutillo.
(

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