Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: il libro nero dei politici in Bcs

Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: il libro nero dei politici in Bcs

Corriere Romagna San Marino

Conto sospetto da 2 milioni: politici nel mirino

In
una finanziaria
collegata i magistrati trovano il libro nero che racconta il
“sistema San Marino”

Soldi nella Bcs prelevati con firme intestate a
cinque esponenti di alcuni partiti sammarinesi

Patrizia Cupo

Conto sospetto da 2 milioni: politici nel mirino / In
una finanziaria
collegata i magistrati trovano il libro nero che racconta il
“sistema San Marino” / Soldi nella Bcs prelevati con firme intestate a
cinque esponenti di alcuni partiti sammarinesi

SAN MARINO. Giuseppe Mazzini a San Marino non era il noto repubblicano e
patriota italiano. No: per la
Banca Commerciale
Sammarinese
  commissariata da oltre un anno, era l’intestatario di un conto
dai tanti cari “amici”.

Tutti politici del Titano che in pochi mesi
l’hanno svuotato di oltre due milioni, usandolo come un bancomat.

Riciclaggio, finanziamento illecito ai partiti o una calunnia?

Il tribunale di San Marino ha voluto aprire un’inchiesta che, dopo la
prima fase di segretezza, ora sta per esplodere.

Poche porte più in là, lo stesso tribunale indaga su un altro mistero
legato a doppio filo alla stessa banca: è il “libro nero” del Titano, l’agenda
ritrovata nelle oltre
cento cassette di sicurezza sequestrate un anno fa nel corso di una
perquisizione alla sede della Finproject
, finanziaria che deteneva il 20%
di
Bcs
.

 

Nel diario ora sotto custodia al Palazzo di giustizia, pagine e pagine fitte
dei misteri sul “sistema San Marino”: intrecci di affari e politica che ora i
magistrati stanno cercando di capire se corrispondano a fatti concreti o solo a
millanterie.

A complicare il quadro, ci si è messa di mezzo nei giorni scorsi
l’indagine “Chalet” sul giro di fatture false tra Veneto e San Marino.

Al centro della presunta organizzazione, vi era Claudia Minutillo, ex
assistente personale dell’ex ministro Giancarlo Galan, ma anche amministratore
delegato della Finanziaria
Infrastrutture
alla quale proprio dalla Bcs partì un discusso
bonifico
da oltre un milione di euro in pieno periodo di blocco dei
pagamenti e sulla cui vicenda il tribunale di San Marino ha aperto l’ennesima
inchiesta
.

 

Il conto Mazzini. Intestato a un
omonimo del repubblicano genovese (la cui residenza è fatta coincidere guarda
caso con il domicilio di uno degli assidui “frequentatori” del conto), il
rapporto Mazzini è stato aperto anni fa alla Bcs: rimpinzato di soldi da non si
sa chi, con diversi libretti al portatore è stato nel tempo svuotato.

Secondo le firme in calce alle movimentazioni bancarie, a beneficiare del
misterioso benefattore, sarebbero stati almeno cinque
politici, tutti molto in vista nella piccola Repubblica
, di partiti
diversi e ad oggi rappresentati nel parlamento sammarinese, il Consiglio grande
e generale.

Almeno questo dicono le firme.

Ma il tribunale, che ha affidato l’intera inchiesta al commissario della
legge Simon Luca Morsiani, vuole veder chiaro anche su quei libretti al
portatore ed è al lavoro per capire se in realtà le firme non siano state
falsificate.

Eppure il conto Mazzini aveva fatto drizzare le orecchie due anni fa anche
a Banca centrale, l’organo di vigilanza degli istituti di credito sammarinesi:
una lunga ispezione dei tecnici antiriciclaggio e di quelli dell’Agenzia di
informazione finanziaria aveva portato al blocco del conto.

Tutti i documenti sono da allora custoditi in tribunale.

A mettere in allarme Banca centrale e il tribunale ci aveva pensato un
esposto presentato nel 2010 da un ex consigliere della banca, il
generale della Guardia di Finanza oggi in pensione Alberto D’Amico
. Le gravi
irregolarità denunciate da D’Amico avevano scatenato una serie di controdenunce,
tra cui una per truffa dalla quale il generale D’Amico è stato proprio da p o c
o p r osciolto
.

 

Il libro nero sarebbe denso di cifre, appunti e
nominativi

Una volta commissariata, alla Bcs  vennero
bloccati anche i pagamenti: da allora, i
crediti e i debiti dell’istituto di credito sono stati acquisiti
, dopo
lunghe trattative e l’interessamento del governo, da
Asset banca
.

Ma la storia del conto e il presunto intreccio con la politica prezzolata
si avviluppa con un’altra vicenda ben più oscura, ossia quella della
perquisizione alla Finproject, nelle cui cassette di sicurezza il commissario
della legge Rita Vannucci ha trovato un po’ di tutto. Tra queste, dopo il
rocambolesco tentativo dell’ex console sammarinese in Libia e consigliere di
Finproject,
Gianluca
Bruscoli
, di bloccare la perquisizione opponendo un fantomatico segreto di
Stato libico conservato nelle cassette da portar via, il tribunale vi trovò
un’agenda.

Un libretto denso di appunti, con nomi, cifre e racconti. Mai mostrato, il
già ribattezzato “libro nero” del Titano è diventato leggenda nei corridoi del
Palazzo di governo sammarinese.

Secondo il tribunale, altro non sarebbe che la narrazione del sistema
politico del Titano, forse infarcito di qualche esagerazione, ma forse, almeno
in parte, anche la cruda rappresentazione dei fatti.

Il conto Mazzini e l’agenda nera sono l’opera di un millantatore pagato
dalla politica per inguaiare gli avversari o sono invece la prova fedele di un
sistema di corruttela? E perché al centro di tutto c’è la stessa banca?
Abbastanza per scatenare un terremoto.

La Bcs e la segretaria di Galan. Non bastava questo a sollevare dubbi sulla
passata gestione della banca. A condire la spy story c’è pure l’inchiesta
“Chalet” e i mille rivoli che ora potrebbero portare a una nuova indagine tutta
sammarinese.

La Finanziaria
Infrastrutture
, quella del generoso bonifico Bcs, nacque sul Titano nel
dicembre del 2005, in pieno governo straordinario (Dc-Psd): ne chiesero la
costituzione proprio la segretaria del ministro italiano, la
Minutillo,
assieme guarda caso al l’ormai ex diplomatico William Colombelli, coinvolto
nell’inchiesta veneta sulle false fatture perché numero uno della Bmc
Broker
attraverso la quale passarono i flussi di denaro.
Colombelli 
fu nominato ambasciatore a disposizione del Titano nel 2005, ancora una volta in
pieno governo straordinario.

E fu nominato rappresentante sammarinese per l’accordo di collaborazione
tra la regione Veneto e la Repubblica di San Marino nel 2009: governatore del
Veneto era
Galan.

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