Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Intercettazioni, il governo vada a fondo. Antonella Mularoni

Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Intercettazioni, il governo vada a fondo. Antonella Mularoni

Corriere Romagna San Marino

Orecchie puntate sul Titano

«Intercettazioni, il governo vada a fondo»

 Antonella Mularoni, ex segretario agli Esteri, “sprona” i suoi:
«Tutelare la sovranità». Inchiesta Smi. L’ex inquilina di Palazzo Begni
chiarisce: «All’epoca, la mia segreteria non fu informata»

Patrizia Cupo

 

A parlare è Antonella
Mularoni, segretario di
Stato agli Esteri all’epoca
dei fatti: senza voler criticare
apertamente la
non-risposta dell’a ttua le
ministro Pasquale Valentini,
interrogato l’a l tr o
giorno in commissione esteri
proprio sulla questione
intercettazioni, la
Mularoni lancia comunque
“consigli” al suo successore.
«Se la mia segreteria
all’epoca fosse stata
interessata di una cosa simile,
avrei agito subito –
dice senza mezzi termini
-. Ora non so quali passi
voglia fare questo governo,
ma bisogna sicuramente
andare a fondo della
vicenda con tutti i mezzi
previsti». Non esclude,
tra questi, una telefonatina
all’ambasciatore italiano
a San Marino Barbara
Bregato.
Il fatto è quello anticipato
la settimana scorsa
dal Corriere Romagna:
nel l’ambito dell’inc hiesta
Smi (quella sul maxi
riciclaggio conclusa a luglio
con la lista di sette
indagati tra cui il conte
Enrico Maria Pasquini,
patron della nota finanziaria
sammarinese), il
sostituto procuratore di
Roma Perla Lori ha disposto
e ottenuto l’intercettazione
di diversi numeri
fissi, e non solo di
quelli “05 4 9” ma anche
dei fissi preceduti da prefisso
internazionale
“378”. Intercettati, ovviamente,
gli indagati dell’epoca:
ma “o r i g l i at e ” a nche
telefonate che questi
intrattenevano con istituzioni
sammarinesi
(compresi gli uffici di vigilanza),
forze dell’o rd ine
(sia gendarmi che poliziotti),
uffici ministeriali.
All’epoca delle conversazioni
telefoniche
“spiate”, il caso-Smi era
già esploso e sul Titano erano
già note le indagini
a carico di Pasquini e i
suoi. Ma al di là dei dubbi
se l’Italia possa o meno
tecnicamente e giuridicamente
intercettare le utenze
intestate a sammarinesi,
il nodo – come rileva
la Mularoni – è politico.
«Il problema è che
una questione simile non
è stata mai posta dalle autorità
italiane – rivela
l’ex segretario di Stato agli
Esteri -. Le varie interpretazioni
giurisprudenziali
potranno anche
essere approfondite, ma
insomma: come i nostri
magistrati non possono
intercettare telefonate in
Italia, mi sembrerebbe
giusto potesse valere altrettanto
per i magistrati
italiani. Mi sembra un
fatto troppo particolare
perché qualche dubbio
non possa essere posto».
Una stoccata al “nuovo”
inquilino del Begni, Valentini
che, sul tema, ha
preferito non rispondere.

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