Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Intervista a Marina Lazzarini, neosegretario Psd

Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Intervista a Marina Lazzarini, neosegretario Psd

Corriere Romagna San Marino

 Fa la maestra, ha tre figli e da sabato sera guida il Psd, il secondo partito del Titano. E’ la faccia del cambiamento: «Sì alle larghissime intese»

Lazzarini: tenore di vita, si tira la cinghia

Il neo segretario annuncia: «Ma l’equità è necessaria: pure io son scesa in piazza»

Patrizia Cupo

 SAN MARINO. Fa la
maestra, ha tre figli e da
sabato sera guida il secondo
partito del Titano.
Per il Psd, lei, Marina
Lazzarini, è la faccia del
cambiamento: «Sì alle
larghissime intese», all’apertura
ai Socialisti e sul
momento storico difficile,
mette un po’ d’ordine:
«Non ci possiamo permettere
il tenore di vita di
prima, ma l’equità è necessaria:
pure io son scesa
in piazza». E alla questione
morale risponde
col cuore: «Il codice etico
è indispensabile nella politica
», ma la guerra a
Stolfi «non sia una caccia
alle streghe».

Una donna a governare
il secondo partito,
com’è?

«Mi sento preoccupata,
non è un impegno che
prendo a cuor leggero.
Penso che sia il momento
di dare un segnale di cambiamento
».
Il segretario uscente
h a l o d a t o i l a v o r i
dell’Antimafia e voi vi
siete dati un codice etico
interno al partito: la
questione morale è ancora
all’ordine del giorno
del confronto interno?
«Il problema della legalità
e della questione morale
da anni si sta dibattendo.
Nel mio discorso di
insediamento, ho citato
Berlinguer in un discorso
dell’81 non a caso: abbiamo
già perso battaglia
sulla credibilità, ora è
sulla base della coerenza
che la politica può riacquistare
fiducia. Senza legalità,
trasparenza e credibilità
non possiamo essere
seguiti. Il codice etico
è uno strumento indispensabile
per la vita del
partito».

Ma Fiorenzo Stolfi,
censurato da quell’Antimafia
che lodate, siede
nella direzione del
partito.

«Non ha avuto condanne,
quindi in base al codice
etico può sedere nella
direzione. Quanto alla
censura della commissione
antimafia, Stolfi già
non si è candidato alle ultime
elezioni e in altre situazioni
ha deciso lui
stesso di fare un passo indietro.
Penso che dobbiamo
cercare di andare oltre
le battaglie contro le
persone. Non diventi una
caccia alle streghe».

Settimana intensa,
quella passata, sul Pianello:
le manifestazioni,
gli scatti d’ira, l’indignazione
contro un fisco
ritenuto non equo.

«La gente non è più solo
preoccupata, ma arrabbiata.
Il Paese non si può
più permettere di mantenere
lo stesso tenore economico
di prima, questo è
chiaro a tutti. Quello che
invece è stato impostato
male è il discorso di come
approcciarsi a questa riforma:
tutti devono contribuire
e ci devono essere
i sistemi di controllo. E
il segretario Claudio Felici
a riguardo ha dato la
propria disponibilità.
Anche io sono scesa in
piazza a chiedere equità.
Ma voglio anche aggiungere:
ho visto il servizio
di Ballarò sullo sciopero
contro il fisco e in studio
qualcuno s’è messo a ridere
quando hanno capito
quanto bassa fosse la
richiesta fiscale a San
Marino; dico a tutti che
forse bisogna anche rendersi
conto del periodo
storico che stiamo vivendo
».

Come ha vissuto le dimissioni
dell’ex presidente
Denise Bronzetti?

«Molto male. Denise è
una compagna in gamba
che mi è dispiaciuto perdere
».

In Consiglio, la Bronzetti
ha detto che dentro
il Psd c’è chi lotta
contro il cambiamento.

«Spero che la mia nomina
sia indice del contrario:
forse qualcosa sta
cambiando. A Denise tengo
la porta sempre aperta
».

L’apertura ai Socialisti:
puntate alle intese
“larghissime”?

«Larghissime, sì. Abbiamo
apprezzato l’intervento
di Simone (Simone
Celli, segretario dei Socialisti,
ndr) e di altri. La nostra
apertura è verso tutta
la sinistra riformista
senza preclusioni».

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