Patto e Governo riuniti, questa mattina, riprendendo il filo del dialogo politico e operativo che ha sempre contraddistinto l’impegno sulla realizzazione del programma di governo.
In questo contesto è stata ribadita la necessità di imprimere un’ulteriore forza propulsiva per raggiungere risultati che sono imprescindibili per affrontare l’ultima tranche della legislatura. Innanzi tutto, l’accordo con l’Italia, che è imprescindibile per ridare fiducia agli operatori interni ed esteri e per le prospettive di sviluppo. Questo tipo di risultato non è un auspicio, ma una possibilità molto concreta e vicina.
Altro passo fondamentale: non avere paura delle riforme.
Il Patto l’ha dimostrato, nessuna delle riforme già varate è stata facile, però sono state fatte, quella della PA, quella pensionistica, in corso d’opera quella tributaria. Altre sono in fase di elaborazione e confronto, come la riforma del mercato del lavoro e quella che chiuderà il percorso sul Catasto, che saranno varate entro fine anno.
Su queste basi, il Patto c’è, è presente, e lavora. Ha lavorato sulla trasparenza e sulla moralità, squarciando il velo di omertà sulle infiltrazioni mafiosi, portando il problema in Consiglio. E’ stato il Patto a promuovere le leggi e gli organismi sull’antimafia, coinvolgendo anche le opposizioni.
Tutte le leggi per la trasparenza, lo scambio di informazioni anche in via unilaterale, la tassazione dei dividendi societari che arriverà con la tributaria, l’adeguamento agli standard internazionali: sono tutti traguardi voluti dalla maggioranza.
Nonostante le inevitabili discussioni su provvedimenti che sono difficili da adottare e che caratterizzano la quotidianità dell’alleanza: il Patto c’è. Si parte da qui, anche per costruire prospettive future.