Pdcs, Popolari, An e Ns (gruppo di coordinamento), sulla sanità

Pdcs, Popolari, An e Ns (gruppo di coordinamento), sulla sanità

GRUPPO DI COORDINAMENTO
PDCS, POPOLARI, AN, NS

Comunicato stampa
Sanità ed economia, quale futuro per San Marino?
Dall’analisi degli interessi contingenti,
le quattro forze politiche al lavoro per individuare obiettivi, contenuti e progetti

E’ la sanità ad occupare il primo punto all’ordine del giorno dei lavori del Gruppo di Coordinamento Pdcs, Popolari, An e Ns, riunitosi stamani nella sede della Dc.
All’indomani del dibattito consiliare e della relazione del Segretario di Stato, gli esponenti dei quattro partiti hanno confermato tutte le critiche e le perplessità si sulla riforma della sanità, sia sulla sua gestione. Due grossi scogli, sui quali è stata stigmatizzata la tecnica dello scarica barile adottata dal governo e il suo atteggiamento di assoluta intolleranza nei confronti dell’opposizione.
Altrettanto inaccettabile è stato giudicato il decreto delegato sulla riorganizzazione dell’ISS, che si sta profilando come un rimedio peggiore della malattia.
Dal tavolo di lavoro è quindi scaturito l’impegno per azioni più incisive in termini di interventi immediati, in grado di ristabilire la funzionalità dei servizi e ridare fiducia ai cittadini; contemporaneamente all’apertura di un confronto su obiettivi, scelte e metodi che non siano quelli di un’ulteriore penalizzazione dell’ISS.
L’approccio ad altri gravi problemi di attualità: commercio, turismo, ordine pubblico, giochi e altro, ha portato invece all’indicazione dello “sviluppo economico” quale tema nodale di approfondimento, da affrontare prioritariamente sia attraverso la trattativa con l’Italia, sia attraverso un nuovo rapporto con l’Europa. Solo individuando “quale sviluppo” si vuole per San Marino, si potranno far scaturire le scelte politiche in grado di garantire occupazione e welfare per il futuro prossimo immediato.
Terzo punto: la sostenibilità di questo percorso. Ovvero, servizi e infrastrutture.
Di fronte all’emergenza idrica di questi giorni, è stato rilevato che nessuno, negli ultimi dieci anni, ha preso coscienza di come sia cambiata la struttura della società sammarinese in termini di numeri e di qualità dei numeri. In altre parole, San Marino non è solo 30 mila residenti, ma è anche 10 mila frontalieri, migliaia di aziende, migliaia di turisti e di soggetti di passaggio che ogni giorno hanno bisogno di acqua, luce, servizi. Ma anche di fogne, strade, collegamenti e sicurezza.
Logica conseguenza dell’analisi è capire quindi quali e quante necessità ha il sistema, per individuare come e dove bisogna investire i soldi, le ricerche, i progetti: dall’approvvigionamento idrico alle energie alternative.
Su questa impostazione, condivisa da tutti, che parte dagli interessi contingenti per dare contenuti e obiettivi al progetto politico, i quattro partiti, si sono dati appuntamento a giovedì 26, presso la sede di AN, per un’altra seduta di lavoro.

San Marino 20 luglio 2007

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