Pellegraggio all’Eremo della Madonna del Faggio Il Vescovo Turazzi ai pellegrini: adottiamo ciascuno un cristiano

Pellegraggio all’Eremo della Madonna del Faggio Il Vescovo Turazzi ai pellegrini: adottiamo ciascuno un cristiano

Pellegrinaggio all’Eremo della Madonna del Faggio
Il Vescovo Turazzi ai pellegrini: adottiamo ciascuno un cristiano
Mons. Turazzi ha cercato di scuotere i cuori e le coscienze dei cattolici riferendosi alle dolorose repressioni e ai martirii che i cristiani, come i fedeli di altre minoranze religiose, stanno subendo in questi giorni nel Nord dell’Iraq. Risulta, infatti, che  oltre 100.000 persone appartenenti a varie minoranze religiose, inclusi i cristiani, sono dovuti fuggire per scampare alla furia dei jihadisti, come ha dichiarato l’Osservatore della Santa Sede a Ginevra. “Adottiamo, ognuno di noi, un cristiano, attiviamoci per portare non solo solidarietà ma anche concrete testimonianze di amore e di vicinanza -ha detto Turazzi. Cercheremo di attivarci affinché la nostra generosità e grandezza di cuore giungano ai fratelli lontani in fuga per scampare alla morte. Ha così concluso il Vescovo Turazzi- “studieremo entro brevissimo tempo i modi per aderire ad una raccolta fondi organizzata da Asia News, agenzia del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) guidata da Padre Bernardo Cervellera per dare il nostro contributo a perseguitati. Ci apparteniamo, oltre i diritti umani ci sentiamo impegnati nella realizzazione (a contribuire con il nostro “si”) della fraternità universale. E la Croce, ci ha insegnato Gesù, è la strada del dono che dichiara la dignità e la grandezza della vittima e l’invito a rialzarsi per chi vive il buio dell’odio”.

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Pellegrinaggio all’Eremo della Madonna del Faggio
La testimonianza di Davide dell’Associazione Papa Giovanni XXIII°
Alla Croce sui prati dell’Eremo della Madonna del Faggio dove tutti gruppi dei pellegrini si sono incontrati, Davide di una casa famiglia della Papa Giovanni XXIII ha portato la sua testimonianza. Con in braccio il piccolo Giacomo terzo figlio adottato oltre ai tre “fatti in casa” come ha detto simpaticamente per stemperare la fatica e nell’attesa della celebrazione eucaristica, ha coinvolto tutti con la storia della sua famiglia portando proprio l’esempio di Giacomo quale prova di amore e di accoglienza supremi. Un bimbo fortemente provato nella salute che non poteva rimanere su un letto da adulti in un Ospedale di Bologna e che aveva quindi urgente bisogno di essere accolto  dal calore di una famiglia vera. E la famiglia di Davide senza porsi domande, nel giro di mezz’ora, si è allargata ulteriormente con questo ultimo arrivo, ma solo in ordine di tempo.
E’ stato un momento di grande commozione vissuto da tutti i pellegrini che ormai da qualche anno, fra le emozioni di questo pellegrinaggio, ne hanno sempre una in più: questa volta grazie alla famiglia di Davide e alla Papa Giovanni XXIII°.

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Dall’omelia di mons. Turazzi

Una straordinaria giornata quella vissuta all’Eremo della Madonna del Faggio, domenica 17 Agosto,  da oltre 500 fedeli giunti alla sommità del monte provenienti da ogni angolo della Diocesi per partecipare alla Camminata del risveglio sulle orme dei nostri padri. I diversi gruppi, alcuni dei quali erano partiti anche all’una dopo mezzanotte di domenica mattina, hanno camminato pregando e cantando per raggiungere l’Eremo del Monte Carpegna. Anche il Vescovo Turazzi ha percorso un tratto di strada partendo da Montecopiolo per incontrarsi con tutti i pellegrini a Pianacquadio  dove si è formata una lunga teoria di fedeli che si è rimessa in Marcia per raggiungere la Croce posta sul prato nei pressi dell’Eremo. “La preghiera è materna! Come materno è il cuore di Dio” ha detto Mons. Turazzi al termine dell’omelia pronunciata durante la celebrazione eucaristica  alla quale hanno partecipato un gran numero di giovani e giovanissimi, che hanno risposto in modo entusiasta alla chiamata del Vescovo di San Marino-Montefeltro. L’omelia che parla della donna cananea, quindi pagana, che non esita ad incontrare Gesù e ad implorarlo per ottenere la guarigione della figlia è un affresco stupendo della maternità via via sviluppato davanti all’immagine della Madonna del Faggio. “Una madre implora la guarigione per la sua bambina-dice Mons. Turazzi- Che importa se è straniera e pagana? Ma Gesù la raggela con la sua reazione, lui dolce e umile di cuore, sempre delicato e sensibile di fronte alla sofferenza dei piccoli. Dà l’impressione di allontanare quella mamma che, tuttavia, non s’ arrende al suo silenzio. In realtà — lo scopriamo quasi subito — Gesù fa crescere in lei un’altra dimensione. La donna straniera- continua il Vescovo Turazzi- aveva chiamato Gesù come avrebbe fatto il più osservante degli ebrei: Signore, Figlio di Davide. Con queste parole designa Gesù come il Messia che deve venire. Gesù vuole che non si fermi alla formula, per quanto esatta. Le parla con espressioni simili a quelle che aveva usato con la donna più cara della sua vita, Maria, sua madre, quando, alle nozze di Cana in Galilea, le replicò: Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora. Come Maria di Nazaret anche la donna cananea sposta le lancette dell’ora di Gesù. Come? Con la fede e l’umiltà. E con l’unico tesoro che possiede: la sua bambina. Per quanto sprovveduta, ella sa che il Dio di Israele è un Dio di bontà. Si accontenta delle briciole — quasi le esige — che cadono dalla tavola preparata per il popolo eletto. Gesù cede! Donna, grande è la tua fede!”. Ecco, la fede che la donna Cananea manifesta a Gesù, chiede Mons. Turazzi, è la nostra fede? Oppure crediamo di credere e ci stanchiamo perché preghiamo e non otteniamo?  Conclude il Vescovo “Dio ascolta  anche se conserva il segreto dell’esaudimento. La preghiera più vera è quella che sgorga dal profondo. Bastano parole semplici. Le labbra non sono ancora il fondo di noi stessi. I ragionamenti non pescano del tutto nella parte vitale. La preghiera è il grido che sale dalle viscere.
La preghiera è materna! Come materno è il cuore di Dio”.
Pennabilli, 18 Agosto 2014

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